Fino a qualche mese fa, sembrava un sogno. Una settimana fa, invece, Taiwan ha finalmente legalizzato il matrimonio egualitario, diventando così anche il primo paese asiatico a dare questo diritto. Dopo le feste della comunità LGBT in piazza a Taipei, capitale del Paese, sono arrivate le prime richieste di matrimonio. Sono circa 300, di cui la metà solo nella capitale, dove si trovano le più grandi associazioni LGBT e città dove le coppie omosessuali non vengono discriminate. Cosa che invece ancora accade in altre zone. Difatti, la sola Taipei è il punto di ritrovo più grande, e anche l’unica città dove viene organizzato ogni anno un gay pride.
Venerdì scorso uno dei primi matrimoni, di fronte a tanti ospiti che con gli occhi lucidi hanno ripensato a quante battaglie hanno dovuto combattere, e quante volte hanno subito discriminazioni solo per il loro orientamento sessuale. Anche i più celebri attivisti che hanno lottato non possono che esprimere soddisfazione per questo passa avanti anche a Taiwan. Ma come affermato da Chi Chia-wei (celebre attivista gay), ricorda che una legge sarebbe potuta essere approvata anche 10 o 20 anni fa.
I passi della legge a Taiwan
La discussione su una legge riguardante il matrimonio egualitario inizia nel 2017, quando il tribunale costituzionale aveva sancito che occorreva una legge ad hoc. Nel corso di due anni, però, la politica non ha fatto passi in avanti anche a causa della forte opposizione della Chiesa e dei partiti più conservatori. Poi, l’anno scorso un referendum popolare si era opposto ai matrimoni egualitari, ma la legge è andata avanti lo stesso, arrivando così all’approvazione, a metà maggio di quest’anno.
Il testo è quasi identico a quello che regola il matrimonio tra coppie di sesso diverso. Si trovano solo alcune differenze riguardo il matrimonio tra persone straniere, residenti a Taiwan, e per le adozioni.
Per le foto: EPA/RITCHIE B. TONGO/Ansa
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