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33enne tedesca eurodeputata nella camera del Parlamento Europeo nel Gruppo dei Verdi/Alleanza Libera Europea, Terry Reintke ha ieri tenuto un discorso straordinario, presto diventato virale sui social, attaccando il polacco Andrzej Duda e il suo omotransfobico governo. Il Parlamento Europeo ha infatti preso di petto il ‘problema’ Polonia, sottolineando come nulla sia cambiato da febbraio a oggi, e come “l’uguaglianza di tutti i cittadini europei è una delle principali priorità dell’Unione”, con la Commissione che “condanna con forza ogni forma di violenza, odio e discriminazione contro le persone Lgbti ed è impegnata contro qualunque forma di discriminazione. Questi regolamenti mostrano l’obiettivo di negare diritti e libertà fondamentali”.
Nel corso del dibattito, la 33enne Reintke è stata durissima e inattaccabile.
Lo Stato di diritto nei Paesi dell’Unione non è un menu à la carte, non sono i Paesi membri a scegliere se seguirlo o meno. È uno dei principi fondamentali su cui si fonda l’Ue. Chiediamo nuovamente alla Commissione Europea di aprire procedure di infrazione non solo sulla base dello Stato di diritto, ma soprattutto dei valori europei come l’uguaglianza di tutti i cittadini. Non siamo un’ideologia. Siamo esseri umani. Tutto quello che abbiamo chiesto è di avere esattamente gli stessi diritti umani come tutti gli altri. A Duda e al partito al governo polacco: Smettila di usare la comunità LGBTI per la tua disgustosa agenda politica.
Proprio i Verdi terranno oggi alle ore 13:00 un flashmob con gli eurodeputati dell’Intergruppo Lgbti davanti al Parlamento Europeo. Eleonora Evi, europarlamentare del Movimento 5 Stelle, ha voluto ricordare Maria Paola, uccisa dal fratello perché innamorata di un ragazzo FtoM: “Oggi in Europa siamo ancora lontani anni luce dall’eradicare questa cultura dell’odio e della discriminazione che ogni anno si prende troppe vite innocenti. È arrivato il momento di fare di più contro l’omotransfobia, soprattutto quando sono le autorità pubbliche a farne da megafono, come in Polonia. Chiedo non solo che si apra una procedura d’infrazione, ma che si blocchi qualsiasi finanziamento di cui possano beneficiare le autorità locali che si sono dichiarate Lgbti-free“.
L’eurodeputato polacco Patryk Jaki (Gruppo dei Conservatori e riformisti europei), come riportato da EuNews, ha invece negato l’esistenza delle “cosiddette ‘zone libere da Lgbti'” in Polonia. “Ci sono solo attivisti di sinistra che dicono certe cose a cui voi credete”.
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