Anche i minorenni potranno finalmente effettuare i test hiv senza l’obbligatorio consenso dei genitori. La novità sarà presto realtà grazie al sì ottenuto dalla Ministra della Salute, Giulia Grillo, da parte del Garante Infanzia. Ad oggi, infatti, questo limite normativo risulta essere un ingiustificabile ostacolo all’accesso all’esame, che è anonimo e gratuito per tutti.
“Per rendere più semplice l’accesso alla diagnosi per i giovanissimi è essenziale intercettare precocemente l’eventuale contagio da Hiv o da altre malattie sessualmente trasmesse. Per questo sono molto soddisfatta della positiva risposta dell’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza alla mia richiesta di lavorare insieme a una norma per superare questa regola ormai obsoleta”.”I tempi sono cambiati eppure tanti giovani provano grande imbarazzo ad aprirsi con i genitori su alcuni aspetti della propria vita personale e non effettuano i test, pur avendo una vita sessuale attiva. Il Ssn è di tutti i cittadini ed è compito del ministro della Salute e delle istituzioni rimuovere gli ostacoli alla prevenzione in ogni ambito della salute”. “Presto i ragazzi potranno effettuare liberamente i test in contesti protetti e dedicati, senza più bisogno del consenso del genitore o tutore. È un punto di partenza che può migliorare concretamente la consapevolezza sui temi della prevenzione”.
Queste le parole della ministra, intervenuta anche per replicare a quei dati che purtroppo sottolineano come i contagi da Hiv in età precoce siano sempre più frequenti, con diagnosi spesso tardive.
“Ringraziamo la Ministra Grillo”, dichiara Fabrizio Marrazzo, portavoce del Gay Center e Responsabile Gay Help Line 800713713, “per aver dato seguito ad una nostra richiesta che le abbiamo posto durante l’incontro avuto pochi giorni fa. Infatti, ad oggi è quasi impossibile per i minori avere accesso al test per HIV e malattie sessualmente trasmissibili, senza il consenso dei genitori, comportando che molti minori non fanno le terapie necessarie mettendo a serio rischio la propria salute.”
“In questi anni abbiamo fatto molti incontri con medici e strutture sanitarie”, continua Marrazzo, “per sensibilizzarli sul tema, anche perchè molto spesso per i minori lesbiche, gay e trans, chiedere ai genitori di fare il test significa anche fare un coming out al quale non sono pronti o molto spesso può generare una reazione negativa o violenta da parte dei genitori, come lo testimoniano i miglia di contatti che ogni anno riceviamo al nostro servizio Gay Help Line 800713713. Purtroppo nonostante la normativa dia delle possibilità di fare il test e nel caso di fornire le terapie in assenza del consenso dei genitori, solo pochissimi medici in Italia danno questa opportunità ai minori. Ora ci auguriamo che il ministero tramite circolari e/o modifiche normative riesca ad attuare tale opportunità al più presto.”
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