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Tokyo 2020, BBC all’attacco dei transfobici che insultano Laurel Hubbard: “L’odio non vincerà”

Oltre a bloccare gli odiatori seriali, BBC Sport ha annunciato che segnalerà i “casi più gravi alle autorità competenti”.

Tokyo 2020, BBC all'attacco dei transfobici che insultano Laurel Hubbard: "L'odio non vincerà" - Laurel Hubbard - Gay.it
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Dopo mesi di polemiche, accuse e indecenti insulti, Laurel Hubbard, prima storica atleta transgender a gareggiare ad un’Olimpiade, è stata ieri eliminata nella gara di sollevamento pesi + 87 kg.

Non solo non ha vinto, ma addirittura non è entrata nella classificazione ed è stata esclusa, la peggiore delle performance“, ha commentato ad AdnKronos Vladimir Luxuria. “E questo vuol dire che tutti coloro che hanno previsto e teorizzato la vittoria di Laurel Hubbard per il fatto di essere nata maschio, usando argomentazioni come la struttura ossea o la maggiore forza rispetto alle donne e che per queste ragioni hanno urlato alla slealtà sportiva, oggi hanno avuto la dimostrazione che per le transgender non c’è nessun vantaggio rispetto a chi è nata donna“.

Realtà inattaccabile, ma i commenti pieni di odio non hanno mai smesso di piovere sulla povera Laurel, tanto da costringere l’inglese BBC a prendere ufficialmente posizione. La pagina Twitter dell’emittente britannica ha condiviso un comunicato stampa, con tanto di hashtag ad hoc: #HateWontWin.

A seguito di un tweet dedicato a Hubbard, con annessi cinguettii transfobici a traino, BBC Sport ha ribadito la necessità di un social network che sia “luogo rispettoso di discussione, critica costruttiva, dibattito e opinione“. Oltre a bloccare gli odiatori seriali, BBC Sport ha annunciato che segnalerà i “casi più gravi alle autorità competenti”, impegnandosi a “continuare a coprire questioni e discussioni sull’uguaglianza nello sport“, per poi chiedere ai propri follower di segnalare loro qualsiasi post “con un’espressione di odio sulla base di razza, colore, genere, nazionalità, etnia, disabilità, religione, sessualità, sesso, età o classe”.

Insieme ci impegneremo per rendere i nostri account social uno spazio sicuro per tutti“, ha scritto BBC Sport. “Se siamo nella stessa squadra, l’odio non vincerà“.

Dopo la gara che l’ha visa uscire al primissimo turno, Laurel Hubbard ha ammesso di non aver “raggiunto gli standard” che si era imposta. Ha aggiunto di essere estremamente grata per il supporto che ha ricevuto. “Una delle cose per cui sono profondamente grata è che i sostenitori in Nuova Zelanda mi hanno dato così tanto e sono stati oltremodo sorprendenti”. “Vorrei ringraziare il Comitato Olimpico della Nuova Zelanda – mi hanno supportato in quelli che sono stati momenti piuttosto difficili. So che la mia partecipazione a questi Giochi non è stata del tutto priva di controversie, ma sono stati così meravigliosi e sono loro così grata“.

Richard Budgett, capo dello staff medico del Cio, ha concluso: “È una donna e competerà secondo le regole della sua federazione. Noi dobbiamo rendere onore al suo coraggio e alla sua tenacia che l’hanno portata a qualificarsi per i Giochi olimpici”.

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