Si terrà sabato 11 novembre alle ore 21.00 in Piazza Castello a Torino il ‘T.d.O.R.’ nazionale, ossia il ‘Transgender Day of Remembrance’, giornata di celebrazione delle vittime transgender uccise nel mondo per crimini d’odio. Spiegano gli organizzatori: “Ogni anno nel mondo vengono uccise decine di persone transessuali e transgender. L’odio per la diversità, la paura di ciò che non si conosce o di ciò su cui regna incontrastato il pregiudizio, alimentato da culture sessuofobiche e patriarcali, arma la mente e la mano di molte “brave persone” che intendono ripulire il mondo dalla “immondizia umana”. Di molte non si saprà mai nulla. Di quelle di cui sappiamo, vogliamo ricordare almeno il nome”. Coordinano le associazioni ‘T’ con la collaborazione del Comitato Torino Pride 2006, il Gruppo Luna, Crisalide Azione Trans, MIT, Arcitrans, AIT, Transgender Pink e Coordinamento Nazionale FtM. Alle 9.30 del mattino, presso il palazzo Cavour di via Cavour 8, si svolgerà invece il convegno ‘Transgender nelle culture del mondo – hjiras, femminielli, berdaches, muxes’ che intende esplorare l’atteggiamento culturale nelle società in cui le persone transgender vivono al di là del pregiudizio o dell’isolamento e si propone di ricercare le ragioni di questo differente approccio sociale. Al pomeriggio si terrà dalle 14.30 una tavola rotonda sulla situazione italiana a cui parteciperà l’onorevole Vladimir Luxuria.
Si inaugura invece stasera alle 19 sempre presso il palazzo Cavour la mostra fotografica curata da Peter Weiermair ‘Other families/Altre famiglie’ che la definisce “uno sguardo sulle diverse posizioni sociali legate alla vita gay, lesbica, transessuale e transgender, una riflessione sull’identità dei protagonisti siano essi rappresentanti o rappresentati. Le figure contemporanee presentate nelle fotografie, inscenate o documentarie, nella serie di ritratti, nelle videoproiezioni e videoinstallazioni, sono alla ricerca di una nuova autocoscienza non solo nel campo erotico-sessuale, ma anche in quello della relazioni sentimentali, di amicizia e dei rapporti umani.
La fotografia si rivela ancora una volta come uno strumento poliedrico per rappresentare tanto l’Io quanto l’Altro, per manifestare i rapporti, per elaborare visivamente le utopie, i sogni o le finzioni.
Realtà e finzione, due temi fondamentali che percorrono l’insieme delle opere in mostra, sono svolti, a seconda degli autori, sia a partire da aspetti autobiografici in cui la vita vissuta emerge con urgenza e viva necessità, sia attraverso la messa in scena di un’immaginazione che ricerca e scopre gesti, comportamenti e situazioni possibili. La mostra, concepita in un’ottica internazionale, non tocca solo l’argomento del gioco delle parti come proiezione concettuale del desiderio in ambito transgender, ma anche una scelta, di notevole peso sul piano esistenziale, come quella del transessualismo”. La mostra è aperta fino al 7 gennaio ed è a ingresso libero.
Roberto Schinardi
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