UN’INSOLITA META GAY

Il Venezuela non è entrato nel grande giro del turismo omosex, eppure è ricco di attrattive: la capitale Caracas ha un'intensa vita notturna per gay, e gli uomini hanno la bellezza caraibica.

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Passeggiando un venerdì sera per Avenida Abraham Lincoln, il più grande viale pedonale di Caracas, non è difficile indovinare dove sono i bar gay. Basta osservare i tanti gruppetti di gay e lesbiche che entrano ed escono dai locali, e sculettano sui pulitissimi marciapiedi.
Con un’intensa vita notturna, un’abbondante offerta culturale e una sorprendente quantità di attrazioni naturali (splendidi uomini inclusi), sembra strano che il Venezuela, in sud America, non si sia ricavato niente più che una piccola nicchia nel vorace mercato turistico gay. Una possibile spiegazione risiede nel fatto che il paese ha incentrato il proprio sviluppo sul petrolio (il Venezuela è un membro fondatore dell’Opec) e che la sua economia è spesso soggetta a preoccupanti cadute, e alla grave instabilità governativa, tutte cose che nuocciono alla priorità che potrebbe assumere lo sviluppo turistico.

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Ma questo non vuol dire che i viaggiatori non dovrebbero visitare questo splendido paese sulla costa settentrionale dell’America latina, dove la lingua parlata è lo spagnolo. Qui, i turisti troveranno le più grandi cascate del mondo (1000 metri, sono le Angels Falls, in foto), un avamposto della foresta amazzonica, affascinanti città coloniali, e Isla Margarita, una luogo dotato di una spiaggia caraibica da sogno.
Caracas, la capitale, resta il luogo del potere economico e politico del Venezuela. La città è stata fondata nel 16esimo secolo, ma al giorno d’oggi è più conosciuta per i grattacieli svettanti del 20esimo secolo, che per il centro storico di età coloniale. E’ una città cosmopolita, con musei, locali e ristoranti, e una fiorente popolazione omosessuale che affolla una vivacissima vita notturna e un attivismo politico gay in crescita.
Mente i bar gay e lesbici sono disseminati per la città, la più grande concentrazione si trova nel quartiere della Sabana Grande, vicino alla sempre frequentata Avenida Abraham Lincoln.
Come la maggior parte delle grandi città, a Caracas la sicurezza è un motivo di preoccupazione. La maggior parte dei crimini sono motivati dai soldi; in altre parole, è opportuno usare le stesse precauzioni che si adotterebbero in qualsiasi centro urbano di grandi dimensioni. A volte, in alcune città del Venezuela, è possibile trovare qualche dimostrazione politica, che in genere non desta particolari preoccupazioni per i turisti.
Ironicamente, i diritti di gay e lesbiche potrebbero ricevere un sostegno dalla recente instabilità politica. Nel 1999, il presidente Hugo Chavez (lo stesso uomo che, in qualità di ufficiale militare, guidò un colpo di stato nel 1992) ha creato una assemblea costituente per redigere una nuova costituzione. Nella stesura attualmente allo studio, sono incluse specifiche disposizioni antidiscriminatorie per gli omosessuali, e se venisse approvata, porrebbe il Venezuela all’avanguardia nelle legislazioni che tutelano i diritti dei gay.

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La vita notturna di Caracas
Il Dos Barros è un bar a due piani poco fuori dal viale pedonale della Sabana Grande, e uno dei locali più frequentati della zona. (Pasaje Asuncion tra Av. Abraham Lincoln e Casanova. Tel: 2-729-406).
Il Tiffany’s Club è aperto ogni notte tranne al domenica, ha pareti a specchio, una pista da ballo e una frequentazione mista di gay, lesbiche e etero. L’ingresso di circa 10 euro include una consumazione. (Av. San Juan Bosco, al piano terra dell’edificio del Cine Altamira. Tel: 2-266-6371).
Lo Zigzag, una discoteca di quelle da grandi eventi, è piccolina ma molto popolare, ed è aperta ogni notte tranne il lunedì. (Av. Libertador tra Av. Las Acacias e Las Palmas).
Tasca Pullman è un piccolo ma popolarissimo bar nel cuore del quartiere della Sabana Grande. Nei weekend, il locale pullula quasi solo di ragazzi gay, ma è possibile trovarci anche qualche ragazza. Aperto ogni giorno dalle 18 alle 5. (Av. Francisco Solano Lopez, al primo piano dell’Ovidio Building. Tel: 2-761-1112).
Le attrazioni di Caracas

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Plaza Bolivar, il centro storico di Caracas, ha al centro una statua di Simon Bolivar, l’uomo che ha guidato il movimento di indipendenza di parecchie nazioni dell’America Latina. Lì vicino, c’è la cattedrale costruita tra il 1665 e il 1713, molti interessanti edifici governativi, la casa natale di Bolivar, e un museo dedicato al movimento di indipendenza venezuelano.
Parque Central, a est del centro storico, non è esattamente un parco, ma un complesso di appartamenti, uffici, alberghi, negozi e circoli culturali. Facile da individuare grazie alle due torri gemelle da 53 piani che sono le più alte del paese. Tra le attrazioni da non perdere, c’è il Museo de Arte Contemporaneo (Tel: 2-573-0075), che ospita un impressionante numero di esibizioni di artisti locali e internazionali.

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Attraversando la strada, il Complejo Cultural Teresa Careno ospita numerose performance nel suo modernissimo teatro da 2300 posti (foto). Per una boccata d’aria fresca, si può salire su Monte Avila, una delle montagne che sovrastano la città: una cabinovia per la cima ha chiuso parecchi anni fa, ma dovrebbe riaprire in un prossimo futuro. Oppure si può visitare il Parque del Este (foto sotto), un enorme parco con laghetti, uno zoo, e grandi prati che ospitano migliaia di famiglie.
Fuori Caracas
Le più grandi attrazioni del Venezuela sono fuori Caracas. Ci si può muovere con i bus e gli aerei per altre città, per le isole o nella giungla; oppure ci si può mettere d’accordo con un tour operator locale. Le migliori spiagge si trovano sull’Isla Margarita, l’isola caraibica più nota del paese. Non è esattamente un ritrovo gay, ma è una sosta piacevole.

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Altre informazioni
In Caracas si può dare un’occhiata a En Ambiente: Tu Guia Gay, una guida in spagnolo che si trova in alcuni bar. Da notare che il ministero degli esteri avvisa che i livelli di crimini a Caracas e Maracaibo è alto; inoltre è meglio che i turisti si astengano dall’uso di qualsiasi droga, dal momento che coloro che vengono ritenuti colpevoli di traffico di stupefacenti sono condannati a pene detentive pesantissime nelle poco accoglienti prigioni venezuelane. E’ anche sconsigliabile viaggiare nelle aree di confine, soprattutto con la Colombia.

di Christian Panicucci

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