Il 20 settembre 1870 il fuoco dell’artiglieria riuscì ad aprire una breccia nelle mura di Roma consentendo ai bersaglieri italiani di entrare in città, mettendo fine al potere temporale della chiesa. La ricorrenza fu proclamata dallo Stato unitario festa nazionale, poi cancellata dal regime fascista con i patti Lateranensi.
«Dopo la Liberazione, in clima concordatario, la sinistra italiana non pensò fosse utile ripristinare la festa, concedendo alla Dc e al Vaticano uno dei tanti regali e privilegi di cui ancora oggi la gerarchia cattolica può godere. E’ per questo che il Papa e i suoi gerarchi possono continuare a comportarsi come uno Stato dentro lo Stato, un quinto potere, che ogni giorno esercita il suo ruolo di interdizione sulla classe politica, su larghi settori del Parlamento e del governo, siano essi di centro destra o di centro sinistra». A dirlo è Aurelio mancuso, presidente di Arcigay.
«A 137 anni dalla Breccia di Porta Pia – ha continuato Mancuso – quell’episodio rappresenta ancora un simbolo per milioni di cittadine e di cittadini italiani che sperano di poter finalmente vivere in uno stato pienamente laico, dove le posizioni espresse dalla chiesa cattolica siano valutate come tante altre, appartenenti ad un pluralismo valoriale e d’idee ancora pienamente da realizzare. Invece, forti degli enormi privilegi fiscali, immobiliari e territoriali, il Vaticano e la chiesa italiana mantengono ed accrescono il loro interventismo sulla società e la politica italiane. Tante riforme civili e sociali ottenute da decenni in tutti gli altri paesi europei sono bloccate dai "non possumus" cattolici. »
«Sarebbe auspicabile che prima o poi un governo libero dai ricatti clericali si assumesse il compito di ripristinare quella festa, di cui tutti gli italiani si dovrebbero sentire fieri, perché ricorda la fine di un potere temporale che ha spadroneggiato per lunghi secoli, seminando terrore, soprusi d’ogni tipo e (la storia delle crociate, delle inquisizione e del colonialismo è li a testimoniarlo) assassinato migliaia di donne e uomini».
Intanto il Partito Radicale, i Radicali Italiani e l’Associazione Luca Coscioni hanno promosso una fiaccolata per il 20 settembre alle 17.30 fino a Campo de’ Fiori «contro il fondamentalismo clericale e i privilegi vaticani, per la libertà religiosa».
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