Sono Zen, sono una persona AFAB (assigned female at birth), transgender non binaria, utilizzo pronomi maschili.
Ho iniziato da circa 7 mesi una terapia a basso dosaggio ormonale perché avevo la necessità di modificare alcuni caratteri sessuali secondari che sentivo non appartenermi. Non voglio assecondare la società e farmi ricondurre all’interno di una visione binaria di espressione e di ruolo di genere.
Stai avendo dei cambiamenti con i dosaggi ridotti di testosterone?
Un basso dosaggio mi sta permettendo di avere dei cambiamenti con maggior lentezza, la voce sta cambiando, i tratti sembrano diventare più decisi, un aumento della peluria, della libido e un aumento muscolare… ma tutto in maniera molto graduale.
Il microdosing ti ha portato qualche effetto collaterale?
Non ho effetti collaterali ma ci tengo a precisare che ogni situazione è assolutamente soggettiva.Questi cambiamenti mi stanno rendendo euforico perché mi stanno iniziando a dare un immagine di me che mi permette di stare bene con il mio corpo.Mi piace pensare di essere io stesso il “pittore” del mio corpo e di poter decidere fin dove e come poter arrivare.L’autodeterminazione per me significa proprio questo.
Pensi di proseguire il percorso, oltre al microdosing?
Quando sarà possibile effettuerò l’intervento di mastectomia essendo quella zona una parte del corpo che sento non appartenermi e farò rettifica dei documenti.
In base alla tua esperienza, com’è la situazione per le persone non binary in Italia?
Molta è ancora la confusione tra identità e la sua espressione.Non si tratta solo della questione dei protocolli ma anche nella sua identificazione a livello anagrafico . In Islanda , per esempio, il genere neutro , viene riconosciuto come X nei documenti.Le lotte politiche e culturali per le persone non binary sono appena iniziate così come per chi decide di non intraprendere un percorso non medicalizzato che ha comunque il diritto di poter esistere e essere riconosciuto legalmenteNon so se deciderò di aumentare il dosaggio, forse si, forse no, e questo verrà deciso anche in base alla mia salute fisica, questo non cambierà il mio rifiutare l’appartenenza alla logica binaria.Il corpo, il genere, l’uso del pronome e la sua espressione sono miei. Sono l’unico a potermi esprimere su di essi e con essi.
Tutt* dovrebbero essere liber* di scegliere, nel momento in cui decidono di intraprendere un percorso ormonale , di averne uno su misura rispetto al proprio sentire. Non dovremmo essere noi ad adattarci a dei protocolli standard ma l’esatto contrario perché questo significa rispettare la salute psicofisica di ogni individuo e della sua soggettività.La logica di genere fortemente binaria così come la sua espressione permangono ancora all’interno della società che considera quindi il percorso di affermazione di genere come un passaggio da un “colore” ad “un altro” con tutto ciò che ne comporta.In Italia rimane più facile trovare endocrinologi privati che effettuano questi tipi di dosaggio.Dosaggi più bassi potrebbero essere utilizzati anche da chi, pur sentendosi binario, non sente la necessità di iper mascolinizzarsi /femminilizzarsi così come la società sembra imporre o da chi può avere eventuali patologie che necessitano di dosaggi più bassi.Ricordo comunque che ogni cambiamento rimane soggettivo indipendentemente dal dosaggio.
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