Zhenya Svetski è un giovane blogger LGBT russo che ha spiegato sui social con drammatica franchezza il perché tema per la propria vita, dopo il brutale omicidio dell’attivista Elena Grigorieva.
Sia Elena che Zhenya, infatti, comparivano su un terrificante sito web che incoraggiava le persone a “cacciare” persone, attivisti e giornalisti LGBTI. Ispirato al franchise horror Saw, il sito è ora stato chiuso, ma per settimane ha pubblicato informazioni personali su 10 attivisti LGBT russi. Tra i dieci, per l’appunto, comparivano sia Elena che Zhenya, ora terrorizzato.
“Sono nella lista delle 10 vittime della sega. Quanto nostro sangue sarà ancora versato in Russia?”, si è chiesto Svetski sui social, pubblicando una foto che lo ritrae con una rosa in mano davanti ad una tomba, in un cimitero. Il giovane ha ricevuto minacce di morte nel mese di febbraio, con alcuni utenti anonimi che gli hanno intimato di lasciare il Paese entro il 20 luglio.
“Ora tutto è molto più inquietante, c’è stato il primo omicidio”, ha sottolineato Zhenya, riferendosi chiaramente alla Grigorieva, per poi incoraggiare i suoi follower a inviare lettere al Servizio di sicurezza federale (FSB) e alla Procura. “Le forze dell’ordine non potranno ignorarvi tutti”.
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