Giulio (lo chiameremo con un nome di fantasia) ha venticinque anni, è un omosessuale romano che conosce bene quel mondo gay romano che organizza festini, perché spesso vi partecipa. Del fenomeno del “chem-sex” parlammo mesi fa in una intervista ad un altro ragazzo, finito in un vortice di sesso estremo, alcool e droghe. Lo abbiamo intervistato perché mesi fa conobbe Marc Prato, uno dei due presunti autori dell’omicidio del ragazzo ventitreenne romano , Luca Varani.
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Ciao Giulio, in quale circostanza hai conosciuto Marc Prato?
Qualche mese fa invitò a cena me ed un mio amico. Lui non era da solo: era con un suo amico etero. Mi fece una impressione pessima. Uno che riusciva a manipolare le persone.
Dopo cena che faceste?
Andammo a casa sua. Il suo amico era etero ma sembrava disposto a fare sesso a quattro. Poi spuntò fuori la cocaina….
Quanta?
Tantissima, era chiaro che Marco Prato aveva tanti soldi. Io e l’amico che era con me non ne facciamo uso… volevamo fare solo del sano sesso.
E quindi?
Andammo via dopo un po’: era chiaro che lì si faceva di tutto, fuorché scopare. La situazione alla fine non era neppure erotica.
Ma il suo amico quindi non era etero?
Diceva di esserlo, ma sembrava come ipnotizzato da quel Marco che era un grande manipolatore. Mi piacque davvero poco come persona: era chiaro che si divertiva a coinvolgere ragazzi etero con la scusa della droga per manipolarseli e fare giochi erotici. Gli faceva il lavaggio del cervello e questi ci cascavano: così almeno fu in quell’occasione.
Che sensazione ti fece questo Marco Prato?
Ripeto pessima. La sensazione di una persona poco raccomandabile. Ma sia io che il mio amico ci siamo detti: se questo con il miraggio della coca adesca ragazzini giovani, li rovina. Perché proprio si capiva che gli piaceva fare il lavaggio del cervello solo per suo piacere personale. Mai più però avrei pensato che sarebbe arrivato a tanto…
Come credi possa essere andata sabato sera?
Credo che la situazione sia sfuggita totalmente di mano. Avendo letto De Sade…. in preda a deliri uno può provare piacere sessuale anche nel torturare e uccidere persone indifese. E forse nelle loro teste veramente hanno fatto un patto omicida solo per vedere l’effetto che fa. Mi sembra allucinante come ricostruzione, ma verosimile.
Alcuni quotidiani sostengono che Luca Varani, il ragazzo ventitreenne ucciso, si fosse rifiutato di fare sesso a tre ed è per questo che lo hanno ammazzato. Ti sembra realistico?
Per niente, almeno se era lo stesso schema che vidi io mesi fa. Anche allora quel ragazzo era etero, ma era chiaro che con la droga avrebbero scopato e fatto giochi erotici. Chi finisce in quei giri sa perfettamente quali sono le regole.
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avendo letto Sade ?