Lo scorso weekend è uscito in 40 cinema italiani lo splendido “120 Battiti al Minuto”, premiato a Cannes e in odore di Oscar (come miglior film straniero).
Un film lanciato con una serie di anteprime (Milano, Bologna e Roma) e di incontri con cast e regista, nonché benedetto da critiche entusiastiche. Le premesse, insomma, erano ottime ma i risultati al botteghino, per ora, non si sono rivelati incoraggianti: in quattro giorni di programmazione 120 Battiti al Minuto ha raccolto 66.998 euro con poco più di 10mila spettatori paganti e una media di 1.675 a sala (la quarta della top 20) e una 18esima posizione complessiva.
La Teodora, da sempre vicina alle tematiche LGBT (aveva portato in Italia anche Weekend e Pride), si è scagliata contro la stessa comunità LGBT con un tweet al veleno: “Fiasco in Italia per #120BattitiAlMinuto che nel mondo riempie le sale: e anche la comunità LGBT diserta il film. Ve lo meritate Adinolfi”.
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Io vorrei TANTO andare a vederlo, ma l'unica alternativa è andare nella città più vicina perchè qui dopo Brokeback mountain non è più passato un film a tematica gay
Io sono appassionato spettatore di film e lettore di libri ma non andrei a vederlo e le premesse " c'erano tutte" scritte in questo articolo non spiegano affatto cosa sia l'estetica di un'opera d'arte senza scomodare Aristotele.. Possibile che si facciano ancora nel 2017 questi discorsi banali e ignoranti sui film? Siccome un film parla della sofferenza di qualcuno allora è un bel film? Ma come ne parla? Con quale linguaggio scenico? Quali testi? Che interpreti? I soliti attori istetici romani che parlano veloce pronunciando male raddoppiando le consonanti pensando che la sceneggiata italiota sia arte? Doppiatori e testi tradotti male da qualche stagista che non ha letto niente e scrive cose tipo "vice presidente esecutivo" o "compagnia associata" che in italiano non significano niente? Siamo ancora alle 8 pellicole della ca...ata pazzesca di fantozziana memoria sull'epopea del popolo lavoratore sottotitolata in ungherese? Il cinema deve educare lo spettatore? Ma cos'è un film di regime? Ma poi se io sono sieropositivo o empatico verso la sofferenza di chi lo è perché dovrei andarla a cercare in un film? Come diceva Hitchcock se uno vuole vedere la realtà si guarda intorno mica va al cinema a cercarla.