Nata su iniziativa di Louis-Georges Tin, curatore del Dictionnaire de l’homophobie (Presses Universitaires de France, 2003), si celebra il 17 maggio di quest’anno la seconda Giornata Mondiale contro l’omofobia. In questa data infatti nel 1990 l’organizzazione mondiale della sanità depennò l’omosessualità dal registro delle malattie mentali iniziando così il lungo percorso per la “normalizzazione” della condizione gay e lesbica.
Con il termine “omofobia” si intende una gamma di azioni, atteggiamenti, pensieri e convinzioni estremamente ampia: cominciando dalla semplice opinione di chi, per poca conoscenza della materia, considera l’ omosessualità esclusivamente come espressione di attività sessuali o di chi la considera ancora oggi come una malattia mentale, passando alla discriminazione quotidiana del parlare con disprezzo degli omosessuali, fino all’ odio violento di chi picchia o addirittura uccide persone la cui unica colpa è di essere “diversi” in quanto omosessuali.
Sono più di trenta le nazioni che hanno aderito con varie iniziative alla giornata dello scorso anno, e nel 2006 il supporto è arrivato anche dal Parlamento europeo, con una “Risoluzione sull’omofobia in Europa”. Le manifestazioni a supporto dell’inziativa sono numerose anche in Italia. Circoli arcigay, associazioni, anche studentesche, privati cittadini, comuni e province si apprestano a celebrare l’evento con una serie di iniziative che, almeno per un giorno, ci pongono sullo stesso livello delle più moderne nazioni europee. Ma se le legislazioni del vecchio continente prevedono ormai tutte (o quasi) degli istituti che tutelano le coppie e le persone GLBT, ha ancora senso parlare di omofobia oggi? Rileggendo le pagine dei giornali, da maggio 2005 ad oggi ci imbattiamo in molti episodi degni di nota. Vediamone alcuni avvenuti nel nostro paese.
Salerno:
il 16 maggio 2005 Pasquale Quaranta, 22 anni, portavoce del movimento che dal 24 al 26 giugno darà vita al Gay Pride salernitano, è stato aggredito e pestato, con l’amico, da una banda di teppisti che lunedì sera s’aggirava nel centro di Battipaglia (Salerno). L’obiettivo di Pasquale era studiare le reazioni della gente, mentre un giovane omosessuale — ripreso da una telecamera nascosta — passeggiava tenendo per mano un ragazzo. E le reazioni ci sono state, violente e inattese. Il pestaggio è stato filmato da una troupe di «Lucignolo» , la trasmissione di Italia 1. I due malcapitati hanno avuto in ospedale due giorni di prognosi. Raffaella Regoli, che girava il servizio, afferma: «terribile il clima di omertà in cui s’è svolta l’aggressione: la gente passava e non alzava un dito».
Roma:
il 30 marzo, in piena campagna elettorale, Vladimir Luxuria, transgender candidata alla Camera, nel suo primo incontro pubblico organizzato in una sala comunale di Guidonia, ha trovato pure un gruppetto di militanti di An, capeggiati dall’ex assessore Mauro Lombardo. Così appena ha svoltato l’angolo le è piombata addosso una raffica di finocchi. «Finocchi per i finocchi», urlavano i manifestanti, una ventina in tutto. «No ai culattoni in Parlamento».
Fano: un asilo privato di ha negato l’iscrizione a due bambine che vivono con una coppia omosessuale. Una delle due donne si era fatta inseminare artificialmente con la complicità di un amico che, oggi, si considera comunque il padre delle due piccole.
Pistoia: il vescovo della città toscana, monsignor Simone Scatizzi, ha inviato una lettera al
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Pistoia:
il vescovo della città toscana, monsignor Simone Scatizzi, ha inviato una lettera al Consiglio comunale della città per chiedere conto del perché l’istituzione abbia deliberato il Registro delle unioni civili. Nello scritto il rappresentante ecclesiastico ha definito i cittadini omosessuali come “incompiuti sessuali” e ha stigmatizzare l’operato dei Consiglieri comunali chiedendo: “Se il criterio dei Consiglieri è stato quello di regolarsi sulla domanda di una minoranza a quando il consenso civile per la pedofilia, le organizzazioni mafiose, il terrorismo come rivendicazione, la stessa aggressività e la violenza fisica del farsi valere, la guerra preventiva…”.
Rimini:
Giulio Andreotti al meeting CL afferma a proposito delle riforme appena approvate in Spagna: “Sono sbalordito, e pensare che mi avevano detto che questa storia del matrimonio gay faceva parte di un programma elettorale stilato nella prospettiva di perdere… ma insomma, dobbiamo fare l’elogio degli invertiti? Ma se lo fossero tutti si estinguerebbe la razza umana!”.
Milano:
“Penso che il ministro Storace non sarebbe contento di ricevere una trasfusione che abbia un rischio maggiore di trasmettergli l’Hiv o l’epatite C. Se questo avvenisse, forse cambierebbe idea”. Con queste parole, da ‘Radio 24 – Il Sole 24 Ore’, l’ex ministro della Salute, Girolamo Sirchia, replica al suo successore sul caso del 39enne milanese al quale e’ stato impedito di donare il sangue perche’ omosessuale. A settembre ci si mette Umberto Bossi: “Non ci sarà mai più, come c’è stato a Milano lo scorso anno, un Gay Pride aperto da 20 bambini figli di lesbiche e culattoni. Giù le mani dai bambini”.
Venezia: proteste per la proiezione a Natale del film di Gomez Pereira ‘Reinas’ sulle nozze gay. Da molti e’ giudicato inopportuno. Per il segretario della sezione veneziana della Lega Mazzonetto e vari sacerdoti il film è poco adatto a un periodo di feste che dovrebbe essere dedicato alla famiglia.
Alessandra Mussolini:
ormai memorabile l’uscita della deputata a «Porta a Porta»: “Meglio fascisti che froci!”
Per ragioni di spazio non abbiamo citato le dichiarazioni del Pontefice e dei suoi più stretti collaboratori, ma di materiale ce ne sarebbe. Intanto, un buon 17 maggio a tutti.
Clicca qui per leggere il testo della risoluzione adottata dal Parlamento Europeo.
Per saperne di più visita il sito omofobia.it
Clicca qui per vedere lo spot preparato dall’ILGA in occasione del 17 maggio.
Clicca qui per discutere di questo argomento nel forum Movimento Omosessuale.
di Daniele Nardini
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