Ci vogliono quattro minuti, in puro stile ‘Vanity Fair’, per leggere questo articolo. Ed è proprio ‘Quattro minuti’ di Chris Kraus, un potente, lucido, spavaldo e solidissimo dramma lesbico tedesco sul rapporto controverso tra un’anziana insegnante di piano e un’allieva ribelle amante dell’hip-hop, a vincere come miglior film nella nostra classifica dei film glbt 2007. Non di molto, però, sul secondo classificato, il sofferto ‘I testimoni’ di André Téchiné, e la meritata medaglia di bronzo che va alla Francia per un altro film incentrato anch’esso, guarda caso, sul rapporto tra un’insegnante di piano e un’allieva ma declinato in genere thriller, l’insinuante ‘La voltapagine’ di Denis Dercourt.
Nella categoria attori non c’è stata competizione: trionfa il travestito più glitter e adorabile del globo, Cillian Murphy alias ‘Kitten’ nel fiabesco ‘Breakfast On Pluto’ mentre fra le attrici è stato un testa a testa tra Judi Dench e l’antagonista Cate Blanchett nel diabolico duetto tra profie isteriche del magistrale ‘Diario di uno scandalo’ (l’ha spuntata la prima: titanica!).
Un anno ricco ma non troppo di film a tematica glbt, inevitabilmente penalizzato dall’effetto rinculo del 2006, anno queer per eccellenza, quello degli Oscar a ‘Brokeback Mountain’, ‘Capote’ e delle meritate nominations a ‘Transamerica’. Il 2007 è stato anche l’anno che ha rilanciato la commedia gaylesbo a livello planetario con tanto di festival tricolore dedicato, il ‘Comedy Gay Festival’ tenutosi pochi giorni fa a Padova: dal successo soprattutto americano di ‘Io vi dichiaro marito e…marito’ alle cialtronate criptogay dell’esilarante ‘Borat’, dalle bizzarie rosa-soap di ‘Confetti’ ai colorati pattinatori queer di ‘Blades of Glory’, dagli spiritelli discotrash in ‘Poltergay’ visto al Togay all’irresistibile nano omosessuale di ‘Funeral Party’.
Certo, ci sono anche i nostrani ‘Manuale d’amore 2’ e il pozzettiano ‘Un amore su misura’, ma la loro visione dell’essere gay sembra ancora ferma agli anni Settanta ed è a dir poco irritante.
Fra i registi abbiamo voluto premiare il nostro Ferzan Ozpetek per il suo dolente ‘Saturno Contro’ (la sua direzione d’attori scelti oculatamente è davvero ineccepibile: non solo Ambra Angiolini ma anche Savino, Fantastichini, Argentero), sperando che continui a
parlare con franchezza del nostro mondo al pubblico soprattutto etero – ‘Saturno Contro’ ha incassato circa 7.7 milioni di euro – in attesa del prossimo ‘Un giorno perfetto’, tratto dall’omonimo romanzo di Melania G. Mazzucco, dramma corale con un personaggio gay, Sasha, supplente di lettere legato a un giornalista televisivo ma di cui s’innamora Emma, la mamma di una sua allieva, Valentina.
Il 2007 è stato anche l’anno del cinema lesbico, con molti titoli forti che hanno scalzato i colleghi maschi e compaiono a buon diritto nella nostra classifica (ma ricordiamo anche l’accorta sensibilità nel ritrarre le adolescenti nel buon esordio francese ‘Naissance des pieuvres’ di Céline Sciamma).
Nella speranza di un 2008 col ‘cinebotto gay da salotto’, il famoso capolavoro queer da dibattito che aspettiamo da lustri, ecco la nostra classifica dell’anno che se ne va:
MIGLIOR FILM: Quattro Minuti di Chris Kraus
MIGLIOR REGISTA: Ferzan Ozpetek per Saturno Contro
MIGLIOR ATTORE: Cillian Murphy per Breakfast On Pluto
MIGLIOR ATTRICE: Judi Dench per Diario di uno scandalo
MIGLIOR MONTAGGIO: Byron Smith per Correndo con le forbici in mano
MIGLIORE SCENEGGIATURA: Fatih Akin per Ai confini del Paradiso
MIGLIORE FOTOGRAFIA: Haris Zambarloukos per Sleuth – Gli Insospettabili
MIGLIORI COSTUMI: Alexandra Byrne per Elizabeth, The Golden Age
MIGLIORE SCENOGRAFIA: i quattro scenografi di Elizabeth, The Golden Age
MIGLIOR TRUCCO: i venti truccatori di Hairspray
MIGLIOR BIOPIC: Una pessima reputazione di Douglas McGrath
MIGLIORE OPERA PRIMA: XXY di Lucía Puenzo
MIGLIORE SCENA MUSICALE: l’arruolamento collettivo in mutande di Across the Universe
MIGLIORE SCENA SEXY: il bacio lesbo al bar in Ai confini del Paradiso
MIGLIORE SCENA D’AZIONE: la lotta in sauna di Eastern Promises
MIGLIORE SCENA COMICA: la lotta nuda ex aequo con la scena al gay Pride in Borat
MIGLIOR FINALE GAY: l’abbandono dei carcerati in Soffio – Breath di Kim Ki-Duk