Vinta l’ennesima battaglia in tribunale, con Anthony Rapp sconfitto in aula dopo averlo accusato di molestie sessuali quando era poco più che un ragazzino chiedendo 40 milioni di dollari di risarcimento, Kevin Spacey tornerà in Italia a inizio 2023.
L’attore due volte premio Oscar per I Soliti Sospetti e American Beauty, bandito da Hollywood proprio dopo l’accusa di Rapp e le successive denunce arrivate da più e più uomini, sarà premiato dal Museo Nazionale del Cinema di Torino con la Stella della Mole, “riconoscimento per aver apportato, con la sua filmografia, un personale contributo estetico e autoriale allo sviluppo dell’arte drammatica“.
E non è finita qui, perché il celeberrimo Frank Underwood di House of Cards sarà anche il protagonista di un’attesissima Masterclass, lunedì 16 gennaio 2023 alle ore 18:30 nell’Aula del Tempio della Mole Antonelliana, mentre alle 20:30 al Cinema Massimo (Sala Uno), introdurrà la visione di uno dei film di maggior successo che hanno costellato la sua fortunata carriera.
In dialogo con il direttore del Museo Domenico De Gaetano, Kevin Spacey rievocherà le tappe più importanti della propria carriera e i suoi numerosi personaggi che il pubblico conosce per nome, da Keyzer Söze a John Doe, passando per Jack Vincennes, Lester Burnham, Mel Profitt e Lex Luthor. Tra i suoi mille riconoscimenti spiccano anche un Golden Globe, un BAFTA, due SAG e un Tony Award. A inizio 2023 Spacey tornerà a processo ma questa volta a Londra, al cospetto di 3 uomini che l’hanno accusato di molestie sessuali.
“Siamo onorati che un ospite così prestigioso come Kevin Spacey abbia scelto Torino e una sede istituzionale come il nostro Museo per questo gradito e attesissimo ritorno in un evento con il pubblico” – afferma Enzo Ghigo, presidente del Museo Nazionale del Cinema. “È un privilegio poter ospitare la masterclass di uno dei più grandi interpreti di cinema e teatro del nostro tempo, attore che ha fatto della sua versatilità nella recitazione uno dei suoi caratteri distintivi”.
“Kevin Spacey si è da sempre imposto sulle scene grazie alla sua straordinaria mimica e al sapiente uso dello sguardo, rendendo ogni personaggio ben più di una semplice performance” – sottolinea Domenico De Gaetano, direttore del Museo Nazionale del Cinema. “Con la sua abilità nel mostrare l’alienazione e la vulnerabilità di un uomo che affronta la crisi di mezz’età, la sua magistrale e indimenticabile interpretazione in American Beauty, venata di sottile malinconia, ha incarnato perfettamente il disincanto della classe media americana. Lo scorso anno aveva visitato il museo in forma privata ed era rimasto molto colpito dalle collezioni di precinema e dall’architettura della Mole Antonelliana. Adesso, tra tutte le città del mondo, ha scelto Torino per una masterclass. Non poteva farci regalo più grande”.
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