Il 45% degli uomini gay e bisessuali ha subito stupro o aggressione sessuale

Gli sconvolgenti dati di una ricerca: un terzo di essi non riesce a parlarne.

ascolta:
0:00
-
0:00
Il 45% degli uomini gay e bisessuali ha subito stupro o aggressione sessuale - stupro gay 1920x1280 1 - Gay.it
4 min. di lettura

La violenza sessuale è un problema molto diffuso, ma che per molti anni è stato avvolto nel silenzio e nel tabù.

Solo negli ultimi tempi, grazie al movimento #MeToo e alla coraggiosa testimonianza di celebrità e persone comuni, la questione è stata portata alla ribalta e discussa in modo più aperto. Tuttavia, alcuni gruppi sono rimasti nel silenzio, come gli uomini, che spesso non vengono riconosciuti come possibili vittime.

Una ricerca di SurvivorsUK ha approfondito l’argomento, in particolare in relazione alla comunità gay e bisessuale, ed analizzato come i miti e le barriere sociali possano ostacolare il percorso di supporto verso le vittime.

Miti da sfatare e dati preoccupanti

Uno dei miti più diffusi riguarda il fatto che gli uomini non possano essere vittime di violenza sessuale o che siano meno propensi a esserlo rispetto alle donne. Tuttavia, i dati dimostrano che gli uomini subiscano il fenomeno in percentuali significative, anche se spesso non ne parlano per paura di essere giudicati o derisi.

La ricerca condotta nel Regno Unito ha dimostrato come la violenza sessuale nei confronti di uomini appartenenti alla comunità LGBTQIA+ è un problema diffuso e che spesso non viene riconosciuto o segnalato.

Ci sono diversi miti che circolano su questo argomento, come ad esempio l’idea che gli uomini gay siano “più disponibili” verso i rapporti occasionali o che determinati atteggiamenti nei loro confronti siano più accettabili perché “sanno cosa vogliono“.

Tuttavia, queste congetture risultano prive di fondamenta e possono avere conseguenze negative sulla vita delle vittime.

Secondo i dati di un sondaggio condotto su un campione di 505 persone, il 45% ha risposto di aver subito almeno una volta nella vita un’aggressione sessuale, mentre il 53% ha risposto di no. Il restante 3% ha preferito non rispondere alla domanda.

I dati mostrano inoltre che il 43% dei partecipanti ha dichiarato di aver partecipato ad attività sessuali che, al momento, hanno considerato una cattiva esperienza, ma che guardando indietro ritengono essere stata una violenza.

Questo sottolinea l’importanza di educare le persone su cosa costituisca il consenso e cosa non lo sia, in modo che siano in grado di riconoscere e definire meglio le situazioni in cui sono coinvolti.

Inoltre, la percentuale del 53% di coloro che hanno risposto “no” a questa domanda potrebbe essere influenzata dal fatto che alcune persone potrebbero non comprendere appieno cosa sia considerata una violenza sessuale e potrebbero non riconoscere situazioni in cui è stato violato il loro consenso.

Tra queste situazioni, si parla anche di Chemsex.

Il concetto di Chemsex, ovvero l’uso di droghe come la metanfetamina o l’MDPV durante l’attività sessuale, è molto discusso all’interno della comunità LGBTQIA+, trattandosi di una pratica estremamente pericolosa, ma tristemente molto diffusa. 

Le indagini suggeriscono che un numero crescente di persone pratica regolarmente Chemsex, con il 13% dei rispondenti al sondaggio che indicano di essere stati coinvolti in attività sessuali senza il loro consenso proprio durante queste attività.

Più di un terzo delle vittime non ne parla

Una delle principali conseguenze di questo fenomeno sugli uomini è la difficoltà di parlare del proprio vissuto e di chiedere supporto. La società ha creato una serie di barriere sociali che rendono ancora più difficile per gli uomini parlare della propria esperienza. Inoltre, la mancanza di narrazioni positive e di una cultura dell’ascolto nei confronti dei sopravvissuti maschi contribuisce a perpetuare il silenzio e il tabù.

Secondo i dati raccolti, solo il 35% dei sopravvissuti ha sentito di poter parlare con gli amici dopo aver subito una violenza sessuale, mentre solo il 21% si è rivolto alla famiglia.

Il 19% ha parlato con il partner e solo il 18% ha cercato aiuto da professionisti, come medici, psicoterapeuti o organizzazioni di beneficenza e linee di assistenza. Solo il 16% ha contattato la polizia.

È significativo notare che il 37% dei sopravvissuti ha dichiarato di non aver sentito di poter parlare con nessuno riguardo all’esperienza traumatica.

Per quanto riguarda invece le denunce, solo il 14% dei partecipanti ha dichiarato di aver denunciato un’aggressione sessuale alla polizia, mentre l’85% ha risposto negativamente. L’1% ha preferito non rispondere.

La sottodenuncia di reati sessuali è un problema diffuso in molte parti del mondo e spesso è legata alla paura delle conseguenze sociali e personali che ne potrebbero derivare. Inoltre, molte vittime di abusi sessuali temono di non essere credute o a credere che l’autore dell’aggressione non verrà perseguito in maniera adeguata.

Tuttavia, è importante sottolineare esistono – anche in Italia – organizzazioni e servizi che offrono supporto specifico per gli uomini e che possono aiutare a superare le barriere sociali e culturali. Eppure, solo il 16% dei partecipanti ha affermato di essere a conoscenza delle risorse di supporto specifiche per chi ha subito violenza sessuale.

È possibile contrastare il fenomeno?

Lo studio, ricondiviso anche da Simone Alliva – già editorialista di Gay.it e oggi giornalista dell’Espresso, intende rispondere proprio a questa domanda.

 

View this post on Instagram

 

A post shared by Simone Alliva (@simonealliva)

Secondo la SurvivorsUK, la soluzione risiede in un approccio multidisciplinare che coinvolga diverse comunità e professionisti.

È importante che gli operatori sanitari, i professionisti della salute mentale e i responsabili politici siano consapevoli delle specifiche sfide e dei bisogni della comunità LGBTQIA+  in materia di violenza sessuale. Inoltre, è fondamentale garantire l’accesso a risorse di supporto specifiche per la comunità gay e bisessuale, comprese le organizzazioni di assistenza alle vittime”.

La violenza sessuale tra gli uomini gay e bisessuali è un problema serio e sottovalutato che richiede l’attenzione e l’azione della società. È importante aumentare la consapevolezza, combattere i miti e garantire l’accesso a risorse di supporto specifiche per la comunità LGBTQIA+, per esortare i sopravvissuti a condividere la loro esperienza senza alcuna vergogna, e prevenire fenomeni di questo tipo in futuro.

 

Foto di Enrique Fernandez su Unsplash

Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.

© Riproduzione riservata.

Partecipa alla
discussione

Per inviare un commento devi essere registrato.

Trending

ariete

Ariete, nel nuovo singolo “Ossa rotte” la fine di un amore che lascia al tappeto

Musica - Emanuele Corbo 9.5.24
Libri LGBT, cinque novità in libreria nella primavera 2024 - Libri LGBT primavera 2024 - Gay.it

Libri LGBT, cinque novità in libreria nella primavera 2024

Culture - Federico Colombo 8.5.24
Parigi 2024, è ufficiale. Tom Daley parteciperà alla sua 5a olimpiade, record britannico nei tuffi - Tom Daley - Gay.it

Parigi 2024, è ufficiale. Tom Daley parteciperà alla sua 5a olimpiade, record britannico nei tuffi

Corpi - Redazione 8.5.24
nava mau baby reindeer

Nava Mau: chi è l’attrice trans* di Baby Reindeer che interpreta il ruolo di Teri

News - Gio Arcuri 26.4.24
Russia, banditi i primi "libri LGBT". Vietati Michael Cunningham, James Baldwin e Vladimir Sorokin - vladimir putin 1 - Gay.it

Russia, banditi i primi “libri LGBT”. Vietati Michael Cunningham, James Baldwin e Vladimir Sorokin

News - Redazione 7.5.24
Rivoluzione X Factor 2024, Giorgia conduttrice con Achille Lauro e Paola Iezzi giudici - X Factor 2024 - Gay.it

Rivoluzione X Factor 2024, Giorgia conduttrice con Achille Lauro e Paola Iezzi giudici

Culture - Redazione 9.5.24

Hai già letto
queste storie?

arezzo-whynot-chiuso

Arezzo, chiusa la serata queer WhyNot per troppi episodi di violenza verbale omobitransfobica

News - Francesca Di Feo 21.3.24
Revenge porn, la legge italiana è un disastro, ecco perché - revengeporn - Gay.it

Revenge porn, la legge italiana è un disastro, ecco perché

News - Francesca Di Feo 7.2.24
Verona Circolo Pink Aggressione neofascista

Aggressione squadrista a Gianni Zardini del circolo Pink Arcigay di Verona: cosa è successo

News - Francesca Di Feo 6.5.24
Chemsex testimonianza di Filippo

Sono un utilizzatore di chemsex, la testimonianza (VIDEO)

Corpi - Daniele Calzavara 23.4.24
san-gregorio-magno-quindicenne-accoltella-il-padre

Ragazzo di 15 anni accoltella il padre che lo “accusa” di essere gay durante una lite domestica

News - Francesca Di Feo 18.12.23
uganda-aggressione-attivista

Uganda, attivista per i diritti LGBTQIA+ accoltellato in pieno giorno nei pressi della sua abitazione

News - Francesca Di Feo 4.1.24
stati-uniti-bridget-christian-ziegler-violenza-sessuale

Stati Uniti, accusato di violenza sessuale il marito di Bridget Ziegler, leader del collettivo conservatore “Moms for Liberty”

News - Francesca Di Feo 4.12.23
afghanistan-persone-transgender

L’Afghanistan a 3 anni dall’ascesa dei talebani: stupri, torture e violenze all’ordine del giorno per le persone transgender

News - Francesca Di Feo 2.4.24