Il legame fra divino e misticismo è, nel credo comune, un binomio stridente. Parlare di sessualità, orgasmo e piacere fisico è severamente in antitesi con la sacralità religiosa, così come ci viene inoculata sin da piccoli.
Ciò che è mero piacere carnale è sostanzialmente proiettato in termini di sconcezza, un segreto nascosto, e spesso la mortificazione delle carni è un modo per redimersi e pagare pegno per la nostra eccessiva coscienza fisica e corporale.
Ma se invece parlassimo di estasi, come raggiungimento di un piacere assoluto, anche carnale, che possa in qualche modo avvicinarci a Dio?
objetización II from Abigail Algaba on Vimeo.
Abigail è un designer e performer spagnolo originario di Siviglia che cerca di esprimere la sua particolare visione del mondo attraverso una moltitudine di manifestazioni artistiche che ruotano principalmente attorno alla religione, al suo rapporto con il misticismo, al desiderio, ai feticci e alla danza infinita tra Eros e Thanatos.
Le sue performance e immagini brutaliste gli permettono di rappresentare quelle idee che non possono essere articolate solo con le parole. Il suo corpo si presta a diventare un flusso di sensazioni che varcano la soglia dell’identità; nasce così nel 2013 LA SEX REEL, il suo progetto principale, un vasto archivio di video-arte sulle parafilie, che si nutre di mondi estranei e fantasie e pratiche più censurate.
Parallelamente, El Cardenal è il suo marchio specializzato in pelletteria e couture, dove ogni pezzo è prodotto a mano nell’atelier di Madrid, e anche in questo caso Abigail cerca di rompere le barriere comuni con un’estetica a metà tra il religioso e il BDSM.
Conosciamolo meglio.
Qual è per te il legame tra sessualità e misticismo?
So che esiste un legame tra sessualità e misticismo ed è su questo che baso la mia ricerca artistica. Credo che l’eredità morale religiosa ci abbia portato a collegare il sesso con la blasfemia e il peccato. Se riusciamo a separarci da questa percezione possiamo scoprire che, ad esempio, le estasi mistiche hanno molto a che fare con gli orgasmi.
Spetta a me approfondire questo rapporto. Ho studiato Santa Teresa de Ávila, una mistica spagnola rappresentata dal Bernini a Roma, o San Juan de la Cruz tanto quanto l’ho sperimentato sul mio corpo. Sono sicuro di non essere l’unico a poter dire di aver visto Dio avendo un grande orgasmo.
In che modo la tua sessualità ha influenzato il tuo rapporto con la religione?
Il mio rapporto con la religione e la sessualità è molto stretto e cerco di unirle. Non ho mai permesso che la mia crescita spirituale si sovrapponesse alla mia sessualità.
Sperimentare la corporeità nel sesso è altrettanto valido quanto sperimentare la spiritualità meditando, pregando, leggendo o qualsiasi cosa si voglia.
Baso il mio lavoro sulla scoperta, per chiunque volesse scoprirlo, dico che è possibile essere sessuali e spirituali allo stesso tempo.
Una delle tue performance più conosciute è quella con le candele, quale significato gli possiamo dare?
La mia performance con le candele e la cera, che si chiama “Objectización II” o “CIRIO”, è stata eseguita più volte in modi diversi.
La cosa principale delle mie performance in generale è portare il corpo in stati che non poterebbe sperimentare altrimenti. Per me è interessante trasformare una persona in un oggetto. È una mia lettura sessuale, che ha a che fare con la sottomissione, ma può anche portare all’automummificazione praticata da alcuni monaci tibetani.
Come si può notare, tutto il mio lavoro condivide il legame tra queste due discipline che possono sembrare antitetiche, ma che se si gratta un po’ la superficie possono essere facilmente unite.
Vengo da Siviglia, una terra in cui la Settimana Santa/Pasqua è vissuta con autentica devozione ed è un evento che, anche se non si è religiosi, è in grado di emozionare, per la musica, gli odori, le immagini e la gente. La presenza delle candele in questa celebrazione mi ha ispirato per questo spettacolo. Inoltre, la simbologia barocca di questo oggetto, come “memento mori” o “carpe diem”, rafforza ciò che voglio trasmettere.
Come nasce il tuo marchio?
La storia della nascita di “El Cardenal” è magica. Bisogna cominciare a dire che lascio che la vita mi sorprenda e mi offra delle cose.
Tutto è iniziato perché, passeggiando con un amico a Madrid, un uomo anziano mi ha fermato per strada e mi ha chiesto senza motivo apparente: “Ehi! Lavori con la pelle?”, al che io, sorpreso, ho risposto di no, perché al momento non lo facevo. L’uomo mi ha detto che era un pellettiere, ma che era andato in pensione e voleva vendere il suo laboratorio, ho tenuto il suo biglietto da visita perché forse avrei potuto conoscere qualcuno interessato.
Ci ho pensato per qualche giorno e ho concluso che questa strana cosa mi era capitata perché la vita aveva qualcosa da offrirmi; così l’ho chiamato e gli ho detto che ero interessato, ma che doveva insegnarmi; non sapevo nulla di questa professione.
Ho iniziato così, e ho avuto la fortuna di collaborare subito con marchi che sfilano alla Settimana della Moda di Madrid, ampliando progetti più artistici, come il film di moda CRETA, per il quale ho realizzato tutti i costumi, collaborando con musicisti come le Parody o Cruhda e lavorando con accessori e lavori più commerciali.
Addentrarmi in una professione così nobile e artigianale mi ha fatto imparare e capire molte cose sulla creazione degli oggetti fatti con le mani, una sensazione che qualsiasi artista plastico o artigiano condividerà con me, ne sono sicuro.
Quale messaggio ti piacerebbe trasmettere con il tuo lavoro?
El Cardenal, come il resto dei miei progetti, comunica ancora una volta questo legame tra il religioso e il sessuale.
Mi piace esplorare diverse sfaccettature, creare personaggi, indagare sui feticci e realizzare pezzi unici fatti a mano, con la delicatezza di un artigiano.
Mi piace lasciarmi guidare dai miei clienti, e vedere come ci siano persone nel mondo BDSM che vogliono imbracature, maschere o manette, artisti di teatro o di musica che vogliono pezzi che brillino sul palco o semplicemente persone che vogliono avere un accessorio con il quale potersi distinguere. Penso che ogni buon artista debba sapersi adattare al contesto in cui si trova.
Come definiresti la sua estetica?
È un’estetica senza paura.
È la miscela di tutto ciò che vedo, leggo, ascolto e vivo.
Lascio che tutto entri ed esca da me come vuole; mi fido del mio intuito sopra ogni altra cosa.
https://www.instagram.com/cardenal.abigail/
https://www.instagram.com/el__cardenal/
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