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Ormai ci siamo. Lunedì 3 agosto la legge contro l’omotransfobia e la misoginia approderà alla Camera dei Deputati, con Alessandro Zan, suo relatore, che è tornato a parlare del DDL insieme a Monica Cirinnà e a Angelo Schillaci (Professore associato di diritto pubblico comparato, Università di Roma “Sapienza”) al Padova Pride Village.
Un intervento duro, schietto, quello fatto dal deputato del Partito Democratico, che ha ribadito l’urgenza di una legge attesa 30 anni.
Questa è una legge importante, perché oltre a contrastare l’istigazione all’odio e alla violenza è una legge che fa cultura, perchè introduce il concetto che uno Stato, un Paese civile, non può più accettare che ci siano cittadini di serie B. Questa legge è molto faticosa da approvare in Parlamento, siccome nessuno ha il coraggio di dire che vuole discriminare. Nessuno a parole è omofobo in questo Paese. Salvini non è omofobo, la Meloni non è omofoba, però questa legge è una legge liberticida, è una legge che limiterebbe la libertà di opinione. Cosa che è assolutamente falsa, la libertà di opinione è un principio sacrosanto sancito dalla Costituzione. Questi personaggi politici sono dei vigliacchi, perché non hanno il coraggio di dire ‘noi siamo omofobi e vogliamo cancellare questa legge’. Spostano l’attenzione su un altro focus, senza avere il coraggio di dire esattamente quello che sono. Perché non vogliono questa legge? Perché vogliono che ancora dei cittadini rimangano senza diritti, per poterli ancora insultare, per poter fare ancora discorsi d’odio, e senza essere puniti. Io dico a Pillon, Gandolfini, Salvini e Meloni, questa legge noi l’approveremo, perché non è più accettabile che voi dalle vostre tribune continuate ad offendere, insultare, delle persone che oggi sono più discriminate delle altre. Una legge di questo tipo è una legge importante, perché se due ragazzi si tengono per mano in strada, oggi in Italia, purtroppo, o vengono insultati, se va bene, o vengono picchiati. Ma vi pare che questo sia un Paese civile? Per me no. Non possiamo ancora una volta fare in modo che questa legge sia un fallimento. Questo è il sesto tentativo di approvare una legge contro l’omotransfobia.
Sesto tentativo e tutti noi ci auguriamo ultimo. Da lunedì si comincia a fare sul serio. Nell’attesa anche la senatrice Cirinnà ha ribadito perché il DDL Zan NON violi la libertà di espressione, con semplici e concreti esempi. “Ognuno potrà continuare liberamente ad esprimere la propria opinione, perché lo prevede l’articolo 21 della Costituzione. Nessuno tocca l’articolo 21. Ma non sono garantite quelle condotte, di espressione, opinione, parola, pensiero che istigano direttamente alla violenza“. Amen.
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