Oggi 81enne, Anita Bryant è probabilmente la più celebre omofoba d’America. Nata cantante, negli anni ’70 portò avanti un’infinita battaglia politica contro i diritti delle persone LGBT. Nel 1977, nella contea di Miami-Dade venne approvata una legge contro la discriminazione basata sull’orientamento sessuale. Bryant, 3 dischi d’oro alle spalle, fondò “Save Our Children (from homosexuality)”, organizzazione omofoba che chiedeva proprio l’abrogazione di quell’ordinanza.
La campagna ideata dall’ex cantante etichettava gli omosessuali come “spazzatura umana” e un pericolo per la società, perché “non possono riprodursi, così reclutano i bambini”. Il 7 giugno 1977 la legge sui diritti di gay e lesbiche venne abrogata. A quel punto Bryant puntò ancora più in alto, alla California, per sostenere la celebre Proposition 6, legge che avrebbe permesso di licenziare gli insegnanti dichiaratamente gay in base alla loro identità sessuale. “Io non odio gli omosessuali, ma come madre, devo proteggere i miei figli dalla loro influenza negativa”, dichiarò Anita, contro la quale si mobilitò il movimento LGBT d’America, con con petizioni e picchetti guidati da Harvey Milk. Nel 1978 la legge NON venne approvata. Il lento ma inesorabile declino politico di Bryant iniziò in quel preciso istante.
Poco più di 40 anni dopo, Anita Bryant dovrà digerire il matrimonio egualitario di sua nipote. Sarah Green, lesbica dichiarata, ha confessato che sua nonna si sarebbe persino rifiutata di credere al suo coming out, avvenuto il giorno del suo 21° compleanno. L’81enne sta ancora pregando affinché Sarah trovi un marito. Ma la nipote ha trovato una sposa, come rivelato al podcast One Year. Nonna Bryant, scioccata dal coming out, ha detto a Sarah che l’omosessualità non esiste. Robert Green – padre di Sarah nonché figlio di Anita Bryant – ha rivelato che la “faccia di sua madre si è congelata”, quando sua figlia ha fatto coming out.
All’improvviso, i suoi occhi si sono spalancati, il suo sorriso si è aperto e ne è uscito il suono più strano: ‘Oh’. Invece di accettare Sarah così com’è, mia madre ha scelto di pregare, affinché Sarah si conformi all’idea di mia madre di ciò che Dio vuole che Sarah sia.
“È molto difficile discutere con qualcuno che pensa che una parte integrante della tua identità sia solo un’illusione malvagia”, ha continuato Sarah. “Vuole una relazione con una persona che non esiste perché non sono la persona che lei vuole che io sia”. La giovane non ha ancora deciso se invitare sua nonna alle nozze. “Penso che probabilmente alla fine la chiamerò e le chiederò se vuole venire, perché sinceramente non so come potrebbe reagire. Non so se si offenderebbe se non la invitassi”.
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Conosco le prodezze di questa ex cantante fino alla torta in faccia e sulle prime , pensavo battesse il tema dell’omofobia solo per acquistare pubblicità e vendere più dischi. Ma , oggi , penso che questa mia quasi coetanea , abbia bisogno di uno strizzacervelli , ma di quelli buoni. Posso aggiungere che la dea Nemesi ha colpito ancora?