Hanno pagato cara la loro protesta, i militanti di Forza Nuova di Cesena. Dopo il “pentimento” di due partecipanti al finto funerale d’Italia, i quali hanno poi organizzato e partecipato al pride lo scorso anno, oggi iniziano i lavori presso la sede di Arcigay per un altro militante, condannato ai lavori socialmente utili. E’ stato il Tribunale di Forlì, lo scorso ottobre, ad accettare la messa alla prova del militante di 57 anni. Nei giorni scorsi, essendo un imbianchino di professione, ha dovuto ritinteggiare le mura del cimitero di Diegaro. Oggi, l’appuntamento è presso l’Arcigay di Rimini.
La notizia della “pena” che dovrà scontare il militante è solo l’ultimo aggiornamento di un processo che va avanti dal 5 febbraio 2017, quando un gruppo di 11 persone legate a Forza Nuova inscenarono un funerale d’Italia, in occasione dell’unione civile a Cesena di una coppia gay, Manuel e Marco. Nel giorno della cerimonia, hanno sfilato con una vera bara, avvolta nel tricolore. I neo sposi avevano quindi deciso di denunciarli per la loro perfomance.
Una pena simbolica, spiega il sindaco di Cesena Enzo Lattuca:
Si tratta di una pena simbolica ma incisiva . È stata violata la ‘Legge Mancino’ che punisce chi inneggia all’ideologia nazifascista o incita alla discriminazione per motivi religiosi, razziali, etnici o nazionali, ma anche altre specifiche norme del Codice penale. Inoltre, in una città libera e democratica come Cesena, manifestazioni di questo tipo non saranno mai tollerate.
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chissà che e come cambierà la sua coscienza... (sempre se non saranno maggiori le cattive influenze)