Un sabato sera di sangue, quello andato in scena ad Augusta, comune della provincia di Siracusa, in Sicilia.
In centro con amici, un ragazzo di 22 anni è stato prima pesantemente insultato e a seguire massacrato di botte da un coetaneo, solo e soltanto perché a suo dire ‘effeminato’. Pesantissimi i pugni al volto del giovane, immediatamente trasportato presso l’Ospedale “Umberto I“. Qui, secondo quanto riportato da SiracusaNews, dopo un lungo intervento chirurgico oculistico il ragazzo avrebbe purtroppo perso l’uso di un occhio.
L’aggressore, il 23enne Mirko Miduri, è stato immediatamente arrestato con l’accusa di lesioni personali gravissime. Incredibile la dinamica accertata dai carabinieri. Mirko, in auto con un amico, sarebbe inspiegabilmente sceso dalla propria autovettura per insultare e deridere il 22enne, in piazza con alcuni amici per passare una serata in tutta tranquillità. Dalle parole il Miduri è presto passato ai fatti, spedendo il coetaneo in ospedale.
“Ringraziamo le forze dell’ordine per il pronto intervento e ci auguriamo che il ragazzo aggredito non perda la vista“, ha dichiarato Fabrizio Marrazzo. “Quanto accaduto è purtroppo solo uno dei tanti casi che ogni anno rileviamo con il nostro numero verde, oltre 20 mila casi ogni anno in tutta Italia“, ha proseguito il portavoce di Gay Center e Responsabile del numero verde Gay Help Line. “Facciamo appello al Governo, perchè servono subito azioni concrete contro l’omofobia che purtroppo dopo la campagna dell’ex ministra Carfagna, sul fronte dell’omofobia non si è fatto molto. Anche se l’approvazione della legge sulle unioni civili ha cambiato la società, c’è ancora bisogno di interventi a contrasto dell’omofobia e di sostegno alle vittime. Alla politica rilanciamo l’importanza che la legge contro l’omofobia sia presente nei programmi di tutti gli schieramenti.”
Alle forze politiche attualmente in campagna elettorale, tra propagandistiche promesse e insulti bipartisan, il compito di colmare un vuoto normativo sempre più insostenibile. Perché l’omofobia c’è, si vede e si sente quotidianamente.
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