La Chiesa Anglicana Australiana ha preso posizione in questi giorni nella campagna referendaria pro o contro il matrimonio gay. In particolare ha deciso di pubblicare un documento dal titolo “Ciò che Dio ha unito”, che definisce il matrimonio gay “la più grande minaccia alla libertà religiosa mai vista in Australia“.
Tra le cose che vengono dette nel testo, si trovano passaggi come: “Il matrimonio gay porterà a una corrente inarrestabile di ingerenza in molte aree diverse”, oppure “La minaccia per chiese scuole e organizzazioni cristiane e le loro persone è reale e urgente”. Tra le conseguenze del matrimonio gay paventate dal documento ecclesiastico anche il fatto che “i corpi delle donne saranno messi in schiavitù dalle coppie omosessuali maschili”.
Il riferimento è ovviamente alla maternità surrogata che viene ritenuta “un fenomeno commerciale nei paesi sottosviluppati dove i contratti commerciali per un figlio rendono le donne oggetti di schiavitù”. Da notare che la preoccupazione è legata esclusivamente alle coppie omosex. Nulla si dice del fenomeno, ben più importante statisticamente, delle coppie eterosessuali sterili che ricorrono alla medesima soluzione. Oltre alla violazione dei diritti della donna, il documento dei religiosi denuncia anche il potenziale danno ai nascituri: “È giusto che un bimbo non potrà mai conoscere i suoi genitori biologici?”.
Il partito laburista australiano sta combattendo un’intensa battaglia per riportare il voto sul matrimonio gay in parlamento invece che delegarlo al referendum programmato per l’11 febbraio 2017. Il governo, che non ha la maggioranza in Senato, ha per tutta risposta dichiarato che le persone che accettano di “curarsi” dall’omosessualità dovrebbero essere ricompensate dalle istituzioni. Questo ha scatenato le reazioni di molte personalità tra cui la australiana Kylie Minogue che ha annunciato che non si sposerà col suo compagno finché in Australia non potranno farlo anche le coppie gay.
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Sono le parole che riscontro in qualsiasi discorso delle sedicenti femministe che si scagliano contro la gestazione per altri. Esattamente gli stessi assurdi, schifosi, discorsi.