Centinaia di Pride sono stati cancellati in tutto il mondo, con il Global Pride, primo storico Pride web, che prenderà vita il 27 giugno. 24 ore dopo, a Bologna, andrà in scena un Pride inedito, ‘destrutturato’, come annunciato oggi.
“Il 28 giugno è il nostro giorno ed in quella data non vogliamo assolutamente rinunciare alla presenza fisica nello spazio pubblico accogliendo ed abbracciando tutta la città di Bologna!”, hanno fatto sapere gli organizzatori della manifestazione. “Vogliamo ribadire i nostri diritti a gran voce, vogliamo ricordare come tante delle persone della nostra comunità sono state dimenticate durante il periodo più duro dell’emergenza, sono state tagliate fuori dall’assistenzialismo e dalla cura, vogliamo riportare al centro il dibattito sull’omolesbobitransfobia”.
Gli organizzatori sono attualmente al lavoro per fare in modo che la comunità possa di nuovo essere “al centro dell’attenzione nel rispetto delle norme di sicurezza richieste”. Una manifestazione ‘a bassa densità’, per “riallacciare il legame tra la comunità e la città di Bologna visitando i luoghi e i monumenti rilevanti per la nostra storia o per ognun* di noi“.
Tra i luoghi degni di vista e in tal senso consigliati ci sono Porta Saragozza, il giardino intitolato a Stefano Casagrande, porta Santo Stefano, via Castiglione, 24 (sede dello storico “Collettivo Frocialista Bolognese”), via Borgonuovo 4 (casa natale di Pier Paolo Pasolini), via Zamboni 1 (il Kinki Club), Via Polese (sede dell’associazione Movimento Identità Trans ora al numero 22 ma per anni al numero 15), via del Pratello, via Santa Croce, la Libreria delle Donne in via San Felice, il Cinema Lumiere, La Salara, via Don Minzoni, casa base del Cassero LGBTI Center dal 2002, e Via San Carlo 42/C dove si trova PLUS, la prima organizzazione italiana di persone LGBT sieropositive.
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