Siamo a Busto Arsizio, provincia di Varese. Quella di Filippo (nome di fantasia) è una storia drammatica, iniziata quando era solo un bambino. Una storia di abusi sessuali, di violenze e insulti perché gay dal patrigno. Filippo e la sorella venivano periodicamente violentati da quando avevano 4 anni, da parte dello zio. La cosa sconvolgente è che a permettere gli abusi era il padre, che si faceva addirittura pagare secondo un tariffario ben preciso, in base a quello che desiderava fare l’uomo alle sue vittime. Molte volte, si trattavano di vere e proprie violenze.
A sapere quel che succedeva anche la nonna paterna dei bambini, che però non ha mai detto nulla. La madre, invece, sembra non essersene mai accorta. Gli abusi finirono quando arriva un nuovo compagno della donna, che scopre gli abusi e denuncia il padre naturale e lo zio orco. I due, dopo una breve latitanza, vengono rintracciati e arrestati. Ma per Filippo, la storia non è ancora finita. Perché il patrigno non è la persona brava e premurosa che sembrava all’inizio. Le violenze, ricominciano.
Il patrigno – orco che di giorno insulta il ragazzo perché gay e di notte lo violenta
Filippo ha quasi 16 anni e decide di dire alla famiglia di essere gay. Questo non piace al patrigno, che quotidianamente lo insulta con offese omofobe. Insulti di ogni tipo, di una cattiveria inimmaginabile, che vanno avanti per anni. Ma di notte, quando tutti dormono, lo stesso patrigno che non sopporta Filippo va nella sua stanza e lo violenta. Tornano gli abusi, accentuati poi dalla violenza verbale di quell’uomo, compagno della madre.
Filippo ha 16 anni quando decide di raccontare tutto a un’amica. La ragazza poi racconta alla madre e insieme decidono di informare i Carabinieri. Scattano gli arresti, intervengono gli psicologi che aiutano il ragazzo e la sorella a superare anni e anni dei traumi orribili. Filippo viene tolto alla madre e viene dato in affido ai genitori di una sua amica. Gli psicologi chiamati a verificare quanto denunciato alle Forze dell’Ordine hanno confermato le violenze subite, così come l’omofobia del patrigno, che anche durante i colloqui non ha evitato di offendere Filippo per la sua sessualità.
Ieri, il processo con rito abbreviato si è concluso presso il Tribunale di Como. Filippo ha 20 anni. Il patrigno è stato condannato in primo grado a 4 anni e sei mesi di reclusione.
Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.
Salvini e Meloni l'hanno fatta la diretta facebook per questa tragedia? Ah no? Salvini il video su facebook lo fa per un africano che spenna un piccione, non certo per un povero adolescente gay seviziato! E quell'altro che ha mentito parlando di elettroshock a Bibbiano anche se il pm aveva detto che non c'era stato nessun elettroshock? Di questa tortura, acclarata con sentenza di primo grado, Di Maio non parla? Ma vadano a fare in c....lo! E i gay che votano Salvini, Meloni e Di Maio perchè non pretendono da loro una legge che preveda un'aggravante per i reati omofobici, quanto meno se commessi contro minori?