Monster di Hirokazu Kore’eda – CONCORSO
È una storia divisa in tre atti che segue più personaggi e si apre come una matrioska scena dopo scena, rivelandoci che nulla è davvero come sembra: dal piccolo Minato (Kurokawa Soya), bambino di dieci anni che si comporta sempre più strano davanti la mamma Nori (Ando Sakura) al signor Hori (Nagayama Eita) professore all’apparenza violento: perché Minato si è tagliato i capelli da solo ed è tornato senza una scarpa? Chi è il bullo? Lui, l’insegnante, o la scuola?
Nei tre atti la stessa storia ci viene raccontata e (ri)proposta attraverso nuovi punti di vista, e cambiando prospettiva ne scopriamo i dettagli, le contraddizioni, e doppie verità. Se le apparenze ingannano, il film si prende il tempo di dare complessità e cuore ad ogni personaggio, rivelandoci che a seconda di chi guarda chiunque può essere ‘colpevole’ o ‘innocente’.
Monster è soprattutto la storia della nascita di un sentimento, quello tra Minato e il piccolo Yori, tormentato da un padre che impone la propria ‘mascolinità’ su di lui. È un’amicizia ma forse qualcosa di più, un tenero segreto che non può essere svelato ad alta voce e confonde chiunque guarda all’esterno.