È stato accolto bene (ma non benissimo) Plaire, aimer et courir vite di Christophe Honoré, il primo film gay in concorso passato a Cannes che avrà come titolo internazionale Sorry, angel. Già definito ‘il nuovo 120 BPM’, è la palpitante storia d’amore tra uno studente bretone, Arthur (Vincent Lacoste) che nei primi anni Novanta si trasferisce a Parigi dove s’innamora di Jacques Tondelli (Pierre Deladonchamps) – nome certamente non casuale – uno scrittore omosessuale convivente col figlio dodicenne avuto da un’amica.
Le Figaro parla di “pudore e grazia superba, il miglior film firmato da Christophe Honoré” mentre Le Journal de Dimanche lo definisce “molto personale, ricco di citazioni culturali e di strizzate d’occhio a un’epoca nei confronti della quale Honoré sembra inconsolabile. È anche una bella storia d’amore, emozionante ma senza eccesso di pathos”. Cinque stellette (il massimo) per Les Inrockuptibles e Telerama.
Le critiche negative – non francesi – riguardano soprattutto la lunghezza eccessiva (2h 12m).
Ma la scena di cui tutti parlano è quella in cui i tre personaggi principali – il terzo è lo stagionato Pierre Podalydès – si trovano a letto insieme per un threesome scatenato senza alcuna censura genitale: già si ironizza sulla Croisette che in questo eccesso di #metoo protezionista femminile i maschi vanno solo più coi maschi per essere sicuri di non essere denunciati dopo un giro di lenzuola!
“Non ho avuto veramente paura quando ho letto la sceneggiatura – ha dichiarato l’attore Vincent Lacoste a Inrockuptibles – Piuttosto in seguito mi sono chiesto come avrei potuto recitare. Nel film risulta ancora più sessuale. C’erano dei dettagli abbastanza crudi, delle indicazioni come ‘adesso scopano in tre’”.
“Avevo voglia di sperimentare nuove cose – continua l’attore – Honoré è stato molto rispettoso e attento nei confronti della nostra ‘corporeità’. Coreografava le scene di sesso e diceva: ‘Forza, spogliatevi e scopate!’. Grazie a Pierre (Deladonchamps, n.d.r.), è stato abbastanza gioioso. Ero un po’ stressato da ciò, abbastanza intimidito e lui mi ha messo a mio agio. Per dirla tutta, non avevo mai baciato un ragazzo prima!”
“Rispetto ai miei ruoli precedenti, avevo l’impressione che avrei dovuto fare un cammino più lungo verso il personaggio. Può darsi che sia il meno vicino a me. Oltre all’orientamento sessuale diverso, ha molta sicurezza di sé, è molto seducente, molto sessuale. È una cosa nuova per me vedermi filmare in questo modo”.
Il regista Christophe Honoré pare assai soddisfatto: “Non volevo un giovane attore dal look di puttanella slavata. Vincent ha una seduttività differente, esterna ai codici gay”.
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