A pochi giorni dalla Giornata mondiale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia, ecco arrivare l’ennesima provocazione clericale da parte di Gerhard Ludwig Müller, 70enne cardinale, arcivescovo cattolico e teologo tedesco, prefetto emerito della Congregazione per la dottrina della fede.
Intervistato dall’estremista cattolica Costanza Miriano, Müller ha semplicemente negato l’esistenza dell’omofobia.
“Non esiste, è chiaramente un’invenzione, uno strumento del dominio totalitario sulla mente degli altri. Al movimento omosessuale mancano gli argomenti scientifici e per questo ha costruito un’ideologia che vuole dominare, cercando di costruire la sua realtà. È lo schema marxista, secondo il quale non è la realtà a costruire il pensiero, ma il pensiero che costruisce la realtà. Chi non accetta questa realtà deve essere considerato malato. Come se, fra l’altro, si potesse agire contro l’infermità con la polizia o i tribunali“.
Parole sconcertanti e surreali, visto il dolore quotidiano provocato dall’omofobia, bifobia e transfobia, come ampiamente denunciato dai fatti di cronaca.
«Oggi – ha proseguito Müller – alcuni vescovi non hanno il coraggio di dire la verità e si lasciano intimidire: non capiscono che l’omofobia è un inganno che serve per minacciare la gente». «Noi cristiani non dobbiamo aver paura delle minacce: nei primi secoli, i seguaci di Cristo erano incarcerati ed erano sbranati dalle bestie. Oggi si sbrana la gente con il psicoterrorismo, approfittando della loro ignoranza». «Ci attendiamo che un vescovo, un sacerdote possano non retrocedere di fronte a queste idologie. Siamo coloro che cercano, con la grazia di Dio, di amare tutte le persone, incluse quelle che sperimentano attrazione verso persone dello stesso sesso; ma mettendo in chiaro che amare non è obbedire alla propaganda di genere».
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