CATANIA – Gli avevano ritirato la patente in quanto omosessuale, ma la decisione è stata sospesa dal Tar al quale il giovane ha presentato ricorso. Lo riferisce il quotidiano La Repubblica nell´ediyione di oggi. A denunciare la vicenda è stato l’avvocato di M. D. G., 23 anni, commerciante, al quale la Motorizzazione civile di Catania ha ritirato la patente dopo che aveva dichiarato la propria omosessualità nel corso della visita di leva ad Augusta.
Una decisione che M. D. G. ha impugnato davanti al Tribunale amministrativo regionale di Catania che ha accolto la sua richiesta disponendo un’ordinanza di sospensione cautelare in attesa di entrare nel merito del caso. “L’omosessualità – si legge nell’ordinanza della terza sezione del Tar – non può essere considerata un fatto che fa sorgere subbi sull’ idoneità psico-fisica del titolare della patente di guida”. “E’ evidente – scrivono ancora i giudici – che le preferenze sessuali non influiscono in alcun modo sulla capacità del soggetto di condurre con sicurezza veicoli a motori” e inoltre “non può considerarsi una vera e propria malattia psichica, essendo per l’appunto una mero disturbo della personalità” tanto da “giustificare l’esonero dal servizio di leva” ma “non certo l’adozione di ulteriori misure ‘sfavorevoli'”.
L’accaduto, ha commentato l’avvocato Giuseppe Lipera, è ”talmente scandaloso ed offensivo per tutte le coscienze che ci obbliga a darne la massima divulgazione”. Il giovane, oltre a chiedere la revoca della sospensione della patente, con una denuncia al tribunale civile di Catania ha chiesto anche un risarcimento di 500 mila euro ai ministeri dei Trasporti e della Difesa.
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