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Condannato il 18enne che uccise un ragazzo gay con 100 pugnalate

Un piano terribile, quello dell’assassino. Ed era solo all’inizio del suo massacro.

ragazzo gay
2 min. di lettura

Si chiama Brian Healless, ha 18 anni, e ha ammesso di aver ucciso Alex Davies nell’aprile del 2019. Lo ha pugnalato a morte, per 100 volte. Tante sono state le ferite che il medico legale ha riscontrato sul cadavere martoriato del ragazzo gay, anch’esso 18enne. Dopo le prove schiaccianti a suo carico, Healless ha confessato l’omicidio, raccontando come andarono i fatti.

La confessione è stata ufficiale ieri, davanti alla Preston Crown Court, che provvederà ora alla condanna definitiva. Dalla sua confessione, si apprende che Brian Healless aveva conosciuto Alex Davies sull’app Grindr. Dopo una breve conoscenza, Healless era riuscito nel suo intento: incontrarsi in un luogo isolato. Infatti, il ragazzo, omosessuale anche lui, era il tipico “riservato”. Nessuno sapeva di lui, e voleva fare incontri in segreto.

L’incontro e l’omicidio del ragazzo gay

Pianificato l’incontro, Brian Healless incontrò Alex Davis in un posto fuori città, come da richieste, dove nessuno avrebbe potuto vederli. Ma lì, vicino a Parbold nel Lancashire, l’assassino non aveva in mente di fare sesso con il ragazzo. Si era portato da casa un coltello da cucina, che usò per colpire Alex al collo, all’addome, alla testa e alle braccia.

Dopo la brutale aggressione, immotivata, Healless coprì il cadavere del ragazzo gay, trasportandolo in una zona fangosa che gli avrebbe causato la morte per soffocamento, oltre alle numerose ferite inferte. Poi, l’assassino scappò portandosi via il telefono del ragazzo.

Ma nella fretta, non si era accorto che il GPS era attivo. Dalla traccia lasciata fino alla casa di Healless, la Polizia ha potuto trovare il cellulare, nonostante fosse stato eliminato il contenuto. Altre macchie di sangue erano anche nella bici e nei vestiti del 18enne, che in poco tempo gli inquirenti fecero esaminare, confermando che si trattava del sangue di Davies.

Gli indizi e la difesa

Oltre al sangue e al telefono del ragazzo gay, Brian Healless aveva anche cercato in internet informazioni per eliminare completamente i dati di un telefono. Inoltre, aveva googlato “Quanto è forte la parte posteriore del cranio?”.

Ciò che è peggio, però, è che in quel momento aveva stretto rapporti (seppur ancora virtuali) con altre 4 persone. Sarebbero state le sue prossime vittime, dato che aveva adottato lo stesso modus operandi: incontro in zone appartate, lontano da occhi indiscreti. Per uccidere in assoluta tranquillità. 

La difesa aveva cercato di far evitare il carcere al ragazzo chiamando in causa una schizofrenia paranoica. Ma la tesi degli avvocati è stata smontata dai giudici, che ha definito Healless come “giovane calcolatore, astuto, manipolatore e pericoloso”.

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