Anche la pubblica amministrazione recepisce ufficialmente i diritti introdotti dalla legge Cirinnà sulle unioni civili.
Con la bozza del nuovo contratto per i dipendenti pubblici, anche la PA riconosce ufficialmente al lavoratore LGBT unito civilmente il diritto di accedere al congedo matrimoniale. Questa possibilità, come previsto dalla legge sulle unioni civili, è valida anche nel settore privato e prevede un congedo retribuito che dura generalmente 15 giorni.
Ecco i punti principali del congedo matrimoniale:
1 – Il diritto al congedo è valido anche per l’unione civile successive alla prima.
2 – L’inizio del congedo non coincide per forza col giorno della celebrazione.
3 – Alla domanda di congedo al datore di lavoro va allegata la certificazione comunale.
4 – L’assegno del congedo non può essere cumulato con altre indennità.
5 – Il congedo non assorbe le ferie annuali.
6 – Anche i disoccupati che abbiano lavorato almeno 15 giorni nei tre mesi prima dell’unione civile, i licenziati per cessazione attività e chi ha dato le dimissioni per contrarre unione civile possono recepire l’assegno per il congedo matrimoniale dall’INPS.
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