Matrimoni gay all’estero: gli annullamenti delle trascrizioni sono illegittimi.
Lo ha stabilito il Consiglio di Stato con due sentenze su due ricorsi differenti: quelli di una coppia di Milano e una coppia di Udine che avevano contratto il matrimonio all’estero.
La vicenda risale al 2014: quando alcuni sindaci iniziarono a trascrivere nei registri di stato civile (la legge sulle unioni civili non era ancora in vigore) le nozze contratte all’estero, Angelino Alfano sollecitò i prefetti con una circolare a cancellare le trascrizioni.
Si scatenò l’inferno: molteplici le sentenze contro tale decisione (tra cui il Tar del Lazio e il gruppo di avvocati LGBT Rete Lenford), che però di fatto non cambiarono la situazione.
Ieri è arrivato invece il no categorico a tale provvedimento da parte del Consiglio di Stato: non rientra nelle competenze del prefetti la trascrizione dei matrimoni all’estero o l’annullamento di quest’ultima, solo il Consiglio dei Ministri avrebbe potuto intervenire su tale questione.
A ciò si aggiungono le nuove normative riguardo alla trascrizione previste dalla legge sulle unioni civili, che verranno ancor più definite con i decreti definitivi.
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