Il Corpo dei Marines degli Stati Uniti ha voluto celebrare il Pride Month ricordando il decennale dell’abrogazione del tristemente celebre ‘Don’t Ask Don’t Tell‘, legge discriminatoria nei confronti dei soldati LGBT nell’esercito, costretti per decenni a tacere la propria omosessualità.
“Il Corpo dei Marinea è orgoglioso di costruire la propria forza nella diversità”, hanno scritto sull’account social ufficiale. “Durante il mese del Pride cogliamo l’occasione per riconoscere i nostri membri del servizio LGBT, riflettendo sul nostro passato”. “I comandanti e i leader di oggi sono incoraggiati a prendersi del tempo per riconoscere il mese dell’orgoglio LGBT, promuovendo la partecipazione ai vari eventi nelle rispettive comunità locali”.
Il post, purtroppo, è stato presto bombardato dai soliti commenti omofobi. Tale Dave ha scritto: “Non avrei mai pensato di vedere questo … fate pure quello che volete, ma addirittura essere celebrati”. Ed è qui che è arrivata la replica ufficiale da parte del Chief Warrant Officer Bobby Yarbrough: “Celebriamo anche il Black History Month, l’Asian Pacific Heritage Month, il Month of the Military Child, ecc. Dovremmo smettere di celebrare anche quelli?”
Anche un ex sergente è intervenuto, affrontando così la discussione “Sono qui per dire che, come veterano della Marina, sono orgoglioso che questa pagina abbia pubblicato un’immagine simile per celebrare il Pride. Il Chief Warrant Officer Bobby Yarbrough è un grande leader, e mi piacerebbe offrirgli i drink che più ama. Cordiali saluti, SGT McCoy (2008-2013)”.
Introdotto per la prima volta nel 1993 da Bill Clinton, il ‘Don’t Ask Don’t Tell‘ impediva ai reclutatori militari di chiedere informazioni sull’orientamento sessuale di un candidato. Concetto di fondo apparentemente positivo, se non fosse che vietava alle persone LGBT nell’esercito di fare coming out. Circa 14.000 persone sono state cacciate causa ‘Don’t Ask Don’t Tell‘, contribuendo ad alimentare un ambiente di lavoro tossico e uno stress di non poco conto per i soldati omosessuali, terrorizzati dal licenziamento. Nel dicembre del 2010 Barack Obama firmò la sua abrogazione, diventata ufficiale nel settembre del 2011.