Il 4 giugno si terrà il primo storico Cremona Pride, realizzato da un’Organizzazione di Volontariato nata a marzo 2021 e che vede collaborare al suo interno privat* cittadin* e altri soggetti organizzati, come Arcigay Cremona ”La Rocca” e il Collettivo “Il Megafono”.
Cremona e il suo territorio hanno ora deciso di esserci e di far parte della storia delle rivendicazioni dei diritti LGBTQIA+. “Il Cremona Pride è necessario per ribadire che tutte le persone della comunità queer devono avere il diritto e la possibilità di conquistare il proprio posto nel mondo, soprattutto in una città di provincia come Cremona, senza paura e con immenso orgoglio“, hanno sottolineato gli organizzatori. “L’obiettivo che ha il Cremona Pride è quello di creare un percorso condiviso, una rete che coinvolga la cittadinanza, le associazioni, le imprese, i partiti, i sindacati, gli enti privati e le istituzioni pubbliche: vogliamo costruire il primo Pride cremonese insieme a tutta la città e alla provincia. Perché le persone che fanno parte della comunità LGBTQIA+ cremonese hanno bisogno di vedere che anche una città e una provincia come la nostra può essere un luogo sicuro in cui essere se stessi e vivere bene, senza spingerle a cercare una safe zone nelle città più grandi che gravitano intorno a Cremona. Per dare loro un posto nel mondo“.
In particolar modo il Comitato chiede al Comune ed alla Provincia di Cremona il riconoscimento di entrambi i genitori di figlie e figli delle coppie di persone dello stesso sesso, a difesa del diritto del minore ad una continuità familiare affettiva; e di dare riscontro alle istanze ed alle necessità specifiche delle persone LGBTQIA+ nell’offerta dei propri servizi e nell’esercizio delle proprie funzioni (ad esempio per le persone disabili e per tutte le fragilità, anche sociali).
Alla Regione Lombardia chiede l’inizio della discussione e l’approvazione del Progetto di legge “Iolanda Nanni”, Norme contro la discriminazione determinata dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere; l’accesso inclusivo ai servizi regionali e al Sistema Socio-Sanitario, con un’attenzione particolare alle iniziative legate alla diffusione delle malattie sessualmente trasmissibili, con un approccio non sierofobico; il superamento di qualsiasi indirizzo politico contrario al pieno godimento dei diritti;
Allo Stato italiano chiede l’approvazione definitiva della legge contro l’omobitransfobia “Ddl Zan”, in materia di violenza o discriminazione per motivi di orientamento sessuale o identità di genere; il raggiungimento del matrimonio egualitario, come completamento del percorso iniziato con le unioni civili e per garantire a tutte le coppie pari diritti e doveri davanti alla legge; la riforma della legge sulle adozioni, allargando l’accesso alle famiglie omogenitoriali e monoparentali; il superamento del binarismo di genere a livello giuridico e amministrativo, vietando la riassegnazione di genere non consensuale su persone intersessuali minorenni; il superamento della legge 164/1982 che disciplina le norme in materia di rettificazione di attribuzione di sesso; l’accesso alla fecondazione assistita per le coppie omogenitoriali; l’apertura di un dibattito serio e aggiornato sulla pratica della gestazione per altri (GPA), coinvolgendo le associazioni, le forze politiche, il legislatore e la collettività; il superamento della divisione di genere nelle liste elettorali in tutela delle persone nonbinary/transgender.
Ad inaugurare l’Onda Pride 2022 del Bel Paese (qui tutte le altre tappe) sarà domani la città di Sanremo, 9 aprile.
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