"Se dovessi diventare Presidente della Regione Sicilia dirò addio al sesso e mi considererò sposato con la Sicilia, le siciliane e i siciliani". È quanto affermato da Rosario Crocetta, candidato del centrosinistra alla successione di Raffaele Lombardo, gay dichiarato e simbolo dell’antimafia.
"Guidare la cosa pubblica è come entrare in un convento e non ho neanche più l’età per certe scorribande", ha proseguito l’eurodeputato del PD intervistato per KlausCondicio. "Certamente – ha aggiunto – non farò la fine di Silvio Berlusconi, che si è consumato sia per la sua incapacità politica che per le donne, diciamo la verità, pur avendo più anni di me". Per l’ex sindaco di Gela, "la sessualità, sia etero che omo, se portata agli estremi crea effetti di sovraesposizione. Quando si hanno ruoli pubblici si deve essere molto prudenti e molto casti".
Le parole dell’eurodeputato, appoggiato nella sua corsa alla Sicilia dall’Udc di Pieferdinando Casini, si aggiungono così a quanto già affermato a proposito dei matrimoni gay solo qualche giorno fa. "Sul matrimonio o meno, si tratta di riflessioni che devono camminare con il popolo: un passo avanti, appunto, ma come dico, con juicio. Pian piano, senza strappi."
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