71 associazioni cattoliche hanno oggi presentato ai senatori della Repubblica una raccolta firme a sostegno del DDL Zan. Come riportato da LaRepubblica, si tratta di credenti cristiani, cattolici di base, che vanno dal Consiglio Nazionale Federazione Femminile Evangelica Valdese e Metodista (Ffevm) alla Rete delle donne luterane, passanfo per la Parrocchia cattolica di Sant’Alberto di Trapani, la Federazione Donne Evangeliche in Italia (Fdei), le Comunità Cristiane di Base italiane (Cdb), la Fgei – Federazione Giovanile Evangelica in Italia, il collettivo di Adista (settimanale di informazione su mondo cattolico e realtà religiose), gruppi e associazioni di cristiani LGBT+, oltre a tante altre realtà associative.
“Consapevoli della complessità del tema in oggetto e delle perplessità espresse anche in ambito ecclesiale“, queste associazioni hanno firmato l’appello perché convinte “in coscienza di dover dare la nostra convinta adesione al disegno di legge così come è stato proposto dall’onorevole Alessandro Zan, primo firmatario“. E il motivo è semplice da cogliere: “la mancata approvazione del ddl, per queste persone e per la società italiana, certamente comporterebbe un danno molto maggiore rispetto agli eventuali inconvenienti, su cui si potrà intervenire in seguito grazie ad un confronto schietto e fecondo“.
Molti di questi firmatari sono genitori credenti con figli omosessuali, che hanno aperto gli occhi, i cuori e le menti solo e soltanto dinanzi ai coming out dei propri pargoli, toccando con mano il dolore quotidiano dell’omotransfobia.
Ora capiamo, condividiamo e sosteniamo tutte le motivazioni del DDL Zan, che vuole avere solo il fine di tutelare e infondere speranza a queste persone. Certo, sicuramente l’articolato poteva essere scritto meglio, ma dato che al meglio non c’è limite, si rischia di inseguire la perfezione e perdere di vista la drammatica, talvolta tragica, realtà di questo mondo. Si tratta di persone che chiedono solamente di essere pienamente accettate per quello che sono, non per loro scelta, ma per quello che la Natura (Dio) ha deciso nel loro caso. In virtù dell’esperienza che abbiamo vissuto e stiamo vivendo, ci permettiamo un suggerimento, con grande rispetto per tutti: prima di condividere incondizionatamente riflessioni e posizioni di critica al Ddl Zan, si faccia lo sforzo di ascoltare e comprendere questo mondo (queste persone, i loro genitori) e forse certe affermazioni si valuteranno con più prudenza e senso critico. E sarà sicuramente un arricchimento personale con una ricaduta positiva sulla Società che avete l’onere e l’onore di rappresentare. Con profondo rispetto.
A poche ore dall’arrivo del DDL Zan al Senato, e con una parte della politica nazionale che continua a strumentalizzare la nota con richiesta di modifiche inviata dalla Santa Sede al Governo, queste associazioni cattoliche provano ad andare oltre le fake news, che da mesi millantano censure o bavagli semplicemente inesistenti. Ai senatori della Repubblica il compito di rispondere loro, approvando o affondando la legge contro l’omotransfobia già approvata alla Camera.
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