Oggi è il gran giorno. Dopo due settimane di rinvii e polemiche, si terrà l’ufficio di presidenza in commissione giustizia che dovrà eventualmente decidere la calendarizzazione della legge contro l’omotransfobia, la misoginia e l’abilismo. Ma cosa potrà accadere al cospetto del presidente leghista Andrea Ostellari, dichiaramente contrario al DDL Zan?
“Domani io e Franco Mirabelli saremo presenti alla riunione dell’ufficio di presidenza e noi del Partito democratico, assieme al Movimento 5 Stelle, Italia Viva e Liberi e uguali, chiederemo l’incardinamento del ddl Zan affinché sia inserito nel calendario della commissione“, ha dichiarato ad AdnKronos la senatrice dem Monica Cirinnà.
“Prevedo – ha proseguito la madre delle unioni civili – che Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia si opporranno, diranno che ci sono ben’altre priorità e, come accade quando l’ufficio di presidenza non è concorde, la decisione verrà rinviata alla plenaria della commissione. Il presidente della commissione Giustizia Ostellari, però, in modo furbesco non ha convocato la plenaria. Ma la legge deve andare avanti quindi domani saremo noi, davanti alla spaccatura dell’ufficio, a chiederne la fissazione”. “Non credo che il presidente possa a lungo rimandare davanti a norme chiare della commissione“.
“Conto nella correttezza del Presidente di Commissione, Ostellari, che credo non abbia l’interesse a strascinare questa vicenda oltre questo punto“, ha continuato Franco Mirabelli, vicepresidente dei senatori PD. “Si tratta di una legittima richiesta da parte della maggioranza dei gruppi della Commissione. Nel caso contrario chiederemo la convocazione della Commissione già nella giornata di domani al massimo nella mattinata di giovedì per poter votare e finalmente incardinare il disegno di legge. I numeri ci sono per sbloccare il disegno di legge e proseguire il suo iter: sarebbe stravagante l’idea che ci siano forze parlamentari che possano impedire il percorso a disegni di legge già votati alla Camera e che la maggioranza in commissione vuole discutere. Potere di veto non lo ha nessuno, non lo ha nemmeno la Lega“.
“Molti dicono che il parlamento ha altre cose da fare” – ha concluso Mirabelli all’Ansa – “ma il parlamento sta facendo quello che deve fare e che il Governo gli propone di fare per stare vicino ai cittadini, garantirne la salute e aiutare le imprese. Ci rimane del tempo e penso che la Commissione Giustizia non è ingolfata da provvedimenti. C’è tempo per affrontare anche questa questione, trovo risibile contrapporre gli interessi degli italiani con una legge di civiltà come quella contro l’omotransfobia: siamo un Paese in cui il parlamento può permettersi di fare tutte e due le cose contemporaneamente”
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Tenendo presente e con fermezza che le leggi attuali non funzionano e di esempi ne abbiamo per scrivere una saga intera,un enciclopedia treccani con gli aggiornamenti in tempo reale.