Continua a far clamore il caso del ragazzo cacciato da un ambulatorio dentistico privato di Roma perché sieropositivo. Dopo la denuncia di Gay Center e l’inchiesta video di FanPage è infatti arrivata la replica dell’ANDI – Associazione Nazionale Dentisti Italiani, secondo cui “lo studio privato non è un ambulatorio”, ergo “alcuni studi sono attrezzati e altri no….”.
Quanto dichiarato è molto grave, rilanciano dal Gay Center, perché in base ai protocolli previsti dal Ministero della Salute tutti gli studi dentistici devono attuare la profilassi per evitare la diffusione di malattie infettive, anche perché molto spesso i pazienti possono avere a loro insaputa infezioni trasmissibili con il sangue, come HIV+, Epatite C e altro.
“Se non tutti gli studi fossero dotati di strumenti idonei per la sterilizzazione diventerebbero dei focolai di infezioni ed andrebbero chiusi“, sottolineano giustamente dal Gay Center. “Pertanto attendiamo al più presto l´azione indicata dalla Ministra della Sanità Giulia Grillo, al fine di poter verificare il reale stato degli studi dentistici. Inoltre, si precisa, che nel caso specifico non si trattava di un intervento invasivo, ma di una semplice pulizia dei denti. Sembra assurdo che la ANDI sorvoli del tutto sulla violazione della privacy metta in atto dal dentista e che, anzi, dia informazioni non corrette“.
Giulia Grillo, ministro della Sanità, ha replicato attraverso i social su quanto avvenuto nella Capitale, definendo “inaccettabile” il fatto che una persona sieropositiva sia stata “cacciata da uno studio odontoiatrico perché non in grado di “gestire un paziente con Hiv”. “La denuncia“, continua la ministra, “ci mostra quanto sia forte ancora oggi la discriminazione per le persone con HIV. Mi occuperò personalmente della questione. Nessun operatore della sanità può pensare di agire in base al pregiudizio e non sulla scorta delle evidenze scientifiche. Anche perchè esistono linee guida per la gestione dei pazienti odontoiatrici sieropositivi. Ho già chiesto ai tecnici del ministero di effettuare le verifiche del caso. Incontrerò al più presto le associazioni che si impegnano ogni giorno nella lotta contro l’Aids. I pregiudizi sui malati non possono essere tollerati“.
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