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I ricercatori di Pew Research (con sede a Washington) hanno coinvolto giovani tra i 18 e i 34 anni (ma non solo) dell’est Europa, chiedendo loro se l’omosessualità e i matrimoni gay dovrebbero essere accettati nella loro società.
I risultati, purtroppo, non sono incoraggianti: il 98% in Armenia e l’84% in Russia, ad esempio, ha detto no ai diritti gay. Quasi ovunque, comunque, si va oltre al 50% di no tra i giovani (ad eccezione di Polonia, Grecia, Croazia, Ungheria e Repubblica Ceca).
In Georgia, Armenia, Russia, Lettonia e Bulgaria i giovani presentano un’ostilità simile a quella dei concittadini più anziani, mentre in altri come Lituania, Estonia, Romania, Bielorussia, Serbia, Grecia e pochi altri c’è una disparità superiore al 10%.
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Dopo 70 anni di comunismo ci vorranno altri 70 anni prima che l’omofobia dei popoli dell’est europa inizi a calare. Ultimamente sono stato in Polonia ed è un disastro che arretratezza che inciviltà che razzismo
Queste statistiche fanno male come un pugno nello stomaco, mi consola pensare che stiamo comunque andando (lentamente e inesorabilmente) verso una maggiore accettazione, basta guardarsi indietro per capirlo.
Non darei per scontata una maggiore accettazione. Indubbiamente in alcuni posti si stanno facendo passi avanti, o comunque si sta meglio rispetto a prima, ma si stanno facendo passi indietro piuttosto ampi altrove (Cina – bandisce contenuti gay dal web, Russia – legge sulla “propaganda gay”, Cecenia – si spiega da solo, la vedo brutta in Turchia, e prevedo un tuffo nel passato anche negli Stati Uniti con Trump alla Casa Bianca). A giudicare dalle recenti notizie il futuro non si prospetta roseo neppure qui in Italia, ma spero di sbagliarmi.