“Ask the gays” disse Trump dopo la strage di Orlando, riferendosi al fatto di essere lui il vero amico della comunità LGBT e non Hillary Clinton. Ma da allora, prevedibilmente, è una delusione dietro l’altra.
Ieri Donald Trump ha dimostrato ancora una volta, se ce ne fosse stato bisogno, da quale parte sta nella lotta tra chi vuole discriminare e chi vuole impedire di portare indietro le lancette della storia. Nello specifico, si parla della legge del North Carolina che proibisce alle persone trans di usare i bagni pubblici in base alla loro identità sessuale: ne abbiamo parlato recentemente, poiché uscì la notizia dei 500 mila dollari di fondi destinati alle vittime di alluvioni utilizzati per creare ronde di controllo della polizia perché il divieto venga applicato.
Intervistato dalla stampa sulla sua posizione relativamente alla HB2 (il nome della legge, che impedisce tra l’altro che altri stati legiferino a suo sfavore), Trump dichiara: “Sono dalla parte dello Stato. Lo Stato, loro sanno cosa sta accadendo, e in generale sono con lo Stato su cose del genere. Ho parlato col governatore, ho parlato con molte persone e sono dalla parte dello Stato“.
Human Rights Campaign e Equality North Carolina hanno rilasciato dichiarazioni durissime su Trump: egli si è distinto dai leader repubblicani, dalla maggioranza dei votanti e da più di 200 capi di multinazionali rispondendo seccamente “sto con lo Stato”. Trump ha cercato poi di addolcire la posizione dicendo e scherzando sul fatto che lui permetterebbe a Caitlyn Jenner (nota transessuale americana e sua sostenitrice > LEGGI QUI) di usare il bagno delle donne alla Trump Tower. Nonostante il fatto che la HB2 violi senza ritegno la Costituzione, le leggi anti-discriminazione nazionali e la Violence Against Women Act, Trump ha ripetutamente sostenuto che i governatori dovrebbero essere liberi di promuovere provvedimenti simili. Mentre il Dipartimento di Giustizia ha chiesto ai giudici federali di bloccare l’esecuzione della legge, Trump è arrivato al punto di darle il suo personale endorsement.
E le conseguenze non sono solo morali: la Camera di Commercio di Charlotte ha fatto sapere che da maggio la legge ha già causato 285 milioni di mancati guadagni e 1300 posti di lavoro persi.