Dritto e Rovescio di Paolo Del Debbio, su Rete 4, è tornato a parlare di omotransfobia. A modo suo. Ospiti fior fior di opinionisti, in tal senso, ovvero Mario Adinolfi, Giuseppe Cruciani e Nausica Della Valle, “ex lesbica” folgorata da Dio fermamente convinta che si possa ‘tornare eterosessuali’. In collegamento, moderna Don Chisciotte contro i mulini a vento dell’ignoranza italica, Vladimir Luxuria.
In studio si è parlato dell’omicidio di Caivano, con la giovane Maria Paola uccisa dal fratello perché contrario alla sua storia d’amore con Ciro, ragazzo FtoM. L’inviata del programma ha intervistato alcuni abitanti della zona, tra i palazzi dove Michele, il 30enne fratello di Maria Paola attualmente in carcere per volere del gip, abitava e dove tutt’ora abita la famiglia. Sconcertanti alcune parole raccolte dalla cronista.
“Un gay è una sfortuna dentro una casa, però si deve accettare”, dice un anziano signore al tavolo con amici. “Non lo puoi buttare, non è una macchina vecchia che la butto allo sfascio e ne compro un’altra”, replica un uomo al suo fianco. E ancora.
“Mia figlia non è donna, è mascolino, diciamo. Lei può stare, in casa mia. Ma portare una donna sopra da me, no”, rimarca un padre. “Io avrei reagito così. Dicevo “guarda, non vedi più gli occhi miei”. Come si dice a Napoli, te ne vai fuori di casa”, ha precisato un ragazzo, commentato quanto accaduto a Maria Paola e a Ciro. “Ce ne sono tanti di gay qui, e nessuno si fa il minimo problema su questo. Anzi da altre parti ci sono le pene di morte, per questo cose”.
Andrà a finire che dovremo ringraziare di essere vivi, perché in Italia non c’è la pena di morte per gli omosessuali. Così come non c’è una legge contro l’omotransfobia, che Vladimir Luxuria è tornata a difendere in collegamento con lo studio, chiedendo ai presenti per quale motivo non dovrebbero esistere aggravanti nei confronti di simili crimini, come da 30 anni capita per l’incitazione alla violenza e alla discriminazione per motivi razziali, etnici, religiosi o nazionali.
“Se quel ragazzo avesse speronato lo scooter della sorella perché non approvava la relazione tra la sorella e una persona nera, ci sarebbe stata l’aggravante per motivi razziali contemplata dalla Legge Mancino“, ha giustamente sottolineato Vladimir, con Giuseppe Cruciani che in modo del tutto gratuito ha reagito con un ‘mah, non credo‘, senza minimamente sapere di cosa stesse parlando. Perché così è. “Se quel ragazzo avesse speronato lo scooter della sorella perché non approvava la relazione tra la sorella e un ragazzo musulmano, ci sarebbe stata l’aggravante prevista dalla Legge Mancino contro la discriminazione religiosa“, ha continuato Luxuria, per poi tuonare: “Per quale motivo ancora oggi voi siete contrari al fatto che ci possa essere un’aggravante per orientamento sessuale e identità di genere, me lo dovete spiegare. Perché! Perché!”.
Nessuno, ovviamente, ha saputo ripondere.
Vladimir Luxuria parla della necessità di approvare una legge contro l’omofobia#Drittoerovescio pic.twitter.com/9drFqdBATc
— Dritto e rovescio (@Drittorovescio_) September 17, 2020
Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.