A poco più di un mese dalle elezioni il centrodestra si è ricordato delle unioni civili, da due anni realtà, minacciando l’abolizione.
A farlo la parlamentare Eugenia Roccella, candidata con Forza Italia per la Camera in Emilia Romagna nel collegio uninominale di Casalecchio di Reno, dal palco del convegno “Oltre l’inverno demografico” organizzato il 27 gennaio scorso da Alleanza Cattolica e dal comitato Difendiamo i nostri figli.
“Il mio impegno nella prossima legislatura sarà quello di battermi, insieme agli amici della coalizione di centrodestra, per abolire o cambiare profondamente tutte le leggi approvate dalla sinistra che hanno ferito la famiglia – ha affermato la senatrice –
Penso al provvedimento sulle unioni civili che, va detto con chiarezza, di fatto apre alla stepchild adoption. Per la sinistra, leggi come questa portano verso il progresso; per noi, vanno verso la fine dell’umano”.
Al fianco della Roccella c’erano anche il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri, Stefano Parisi, il leader leghista Matteo Salvini e la presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni. Monica Cirinnà, madre della legge sulle unioni civili ha così reagito dalle pagine de l’Espresso: “Dispiace per loro, ma ogni qualvolta che è stata approvata una legge sui diritti civili non si è mai tornati indietro. Dal referendum per abolire il divorzio a quello sull’interruzione di gravidanza. Dovevano raccogliere anche loro delle firme per indire un referendum contro le unioni civili, che fine hanno fatto?”.
Via Twitter la senatrice Cirinnà è stata ancor più esplicita:
Avevano promesso il referendum abrogativo contro #unionicivili. Non sono riusciti neanche a raccogliere le firme! #viaspettoinparlamento https://t.co/zsfh5OJk4G
— Monica Cirinnà (@MonicaCirinna) January 29, 2018
Pura propaganda elettorale, quella di un centrodestra che improvvisamente si riscopre omofobo e discriminatorio? Chiaramente sì, ma lo spauracchio referendario contro una legge di pura civiltà è improvvisamente tornato a galla.
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I fatti, ci hanno dimostrato, purtroppo, che Italia si può fare tutto. Anche ciò che non è lecito. Purchè "paghi" in termini elettorali. Le conquiste dei diritti, non sono mai complete e mai definitive. Neppure le nostre. Neppure nel passato. Mai. La cosa essenziale, continuare a lottare senza delegare nessuno. Specialmente i partiti politici che rappresentano sempre interessi più vasti di quelli di una comunità. Qui occorre scegliere in base della nostra convenienza tra partiti dichiaratamente ostili alle nostre battaglie, a volte fino alla violenza, altri, indifferenti fino all'ignavia, altri, così amici che al momento opportuno votano contro una legge, sicuramente incompleta, perchè la faranno meglio, quando avranno i nostri voti. .... Cioè .... Mai.
Se lo fanno è la volta buona che scappo da questo paese da schifo