Fresco di autobiografia, Elliot Page è tornato a parlare del suo viaggio come uomo trans nel corso di un’intervista al Library of Congress National Book Festival.
Nel corso dell’intervista, condotta dalla giornalista trans Gina Chua, Page ha parlato sia del processo di scrittura di Pageboy, sua autobiografia, che della scoperta di sè e della rivoluzionaria gioia che ha abbracciato nel momento in cui ha capito realmente chi fosse.
“Sono sotto testosterone, prendo il testosterone da poco più di due anni”, ha detto al pubblico Elliot. “È qualcosa che ha drasticamente cambiato la mia vita, in meglio. Ognuno ha esperienze diverse, in relazione al proprio corpo, è inutile dirlo. Ma nel mio caso, mi ha reso la mia vita migliore”.
Scherzando sugli stereotipi che prendono di mira gli uomini trans, Elliot ha aggiunto con orgoglio: “Sono l’uomo meno incazzato che abbia mai visto! Tutti dovrebbero smetterla di incolpare il testosterone”.
Page ha ricordato come il coming out l’abbia aiutato a porre fine al “disagio infinito” che ha provato per anni.
“Non avrei mai potuto immaginare in un milione di anni quanto mi sarei sentito diverso”. “Come sia centrato, quanto sia presente, lo spazio nella mia mente relativo alla creatività, il sentirmi così ispirato. Prima non avrei mai potuto sedermi a scrivere un libro”.
Alla domanda su come la sua transizione abbia influito sul suo processo creativo, Page ha risposto:
“Intrinsecamente mi sento molto meglio e presente e sono semplicemente più felice sul set. Se mi sono dichiarato trans e il mio lavoro è peggiorato, va bene. Non ho più bisogno di essere nei film per capire quanto sia bravo! Voglio essere in grado di vivere la mia vita, davvero, ma penso che mi abbia fatto sentire più centrato, più connesso e più capace di essere pienamente presente in una scena”.
L’attore ha poi elargito sinceri consigli ai giovani trans.
“Dovresti parlare con le persone che ami e di cui ti fidi di più, gli amici su cui puoi fare affidamento, gli insegnanti su cui puoi fare affidamento, e magari iniziare da lì, chiedendo il loro supporto. Denuncia il bullismo, avere un gruppo e una comunità di persone che ti abbracceranno e ti sosterranno per non dover affrontare da soli quella stupidità. Sono stato vittima di bullismo, non è stato divertente. Ma andrà bene. È così. Vorrei poterti dare una risposta migliore e aiutarti di più. Non sono addestrato o ben attrezzato per sapere esattamente cosa dire. Voglio solo che tu senta il sostegno e l’amore che dovresti provare”.
Elliot ha poi condiviso i suoi momenti preferiti nell’essere un uomo trans: “Ora ho un fantastico gruppo di amici trans. Quando ci riuniamo e usciamo tutti insieme e facciamo karaoke, ci sentiamo liberi. Quei momenti sono davvero speciali, danno un senso di comunità. Faccio tutto il possibile per connettermi al nucleo di me stesso, cosa che non avrei mai immaginato possibile, ricordando tutti i momenti in cui non vedevo un futuro per me stesso. La felicità che provo, la gioia che provo. Nessuno potrà più portarmele via”.
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Dovrei iniziare la transizione MTF a breve: in casa, da parte di mamma e papà non c'è mai stato ostruzionismo, ma soltanto un lieve timore per l'impatto sociale. L'orientamento non ha mai costituito un problema per loro. Ho esplicato la mia caratteristica senza resistenze da parte loro. Ho perso la mamma da poco ed il suo affetto mi manca molto, come pure quello di papà che è mancato dal 2004. Trovo che, a dispetto di tentativi politici anacronistici, prevalgono weltanshaaungen più aperte e multilaterali. Mi sento a mio agio appoggiato da associazioni come questa piattaforma. Grazie per la vicinanza e l'accoglienza. Rimarrò in contatto e vi voglio bene. Xxxxxxxxx ❤️ ❤️ ❤️ ❤️ ❤️ ❤️ ❤️ ❤️ ❤️