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Elly Schlein, vicepresidente della Giunta regionale dell’Emilia Romagna, ha replicato dallo studio di Otto e Mezzo a Marco Gervasoni, docente ordinario di Storia contemporanea all’Università degli studi del Molise che giorni fa l’aveva derisa sui social in modo sessista, nel commentare la copertina dell’ultimo numero dell’Espresso, chiedendosi se Emily fosse “n’omo“.
“Il tweet mi pare che si commenti da solo“, ha precisato la Schlein, prima di colpire a fondo. “Il problema è un altro. Ogni volta che una donna prova, in questo Paese, a tracciare una prospettiva politica si prova a spostare l’attenzione su qualcos’altro. Io non mi sento una vittima. Ho posto alcune questioni politiche, sui social in tanti hanno commentato, discusso, anche litigato. Spesso il vero obiettivo dell’attacco al corpo della donna, al suo taglio di capelli, al suo vestito, sono le idee, il pensiero che quella donna prova ad esprimere. Non cadiamo in questo tranello. Poi c’è chiaramente un problema culturale enorme che va ben oltre quel tweet. Bisogna riflettere sull’educazione alle differenze, agire sulle differenze prima che diventino disuguaglianze. Mi preoccupa molto quanto le discriminazioni di genere tranversalmente colpiscano molte donne, anche non in vista e non impegnate in politica. Il lavoro di chi fa politica non è alimentare le tensioni sociali che ci sono, ma contrastarne le cause profonde. Quel disagio, quelle disuguaglianze che spesso spingono a creare tensioni e a dividere le comunità. Sbaglia chi in politica cerca di soffiare su quelle tensioni e non dice mai come vorrebbe risolvere quelle diseguaglianze“.
© Riproduzione RiservataMa che è, n’omo? pic.twitter.com/8au4TQHAr0
— Marco Gervasoni (@marco_gervasoni) September 5, 2020