Il ministro spegne gli assalti della destra alle famiglie arcobaleno: resta la registrazione dei bimbi con due mamme o due papà.
Nel governo Conte qualcuno finalmente batte un colpo sul fronte dei diritti civili. Dopo le parole di Lorenzo Fontana e di Matteo Salvini contro le famiglie arcobaleno, è stato il ministro dei Rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro, del M5S, a frenare la propaganda omofobica.
Nel question time alla Camera in cui sostituiva proprio il ministro dell’Interno, Fraccaro ha risposto così all’interrogazione della deputata di Fratelli d’Italia Augusta Montaruli sulla registrazioni dei bimbi delle famiglie arcobaleno avvenute in diversi comuni italiani: “Secondo un recente orientamento del Consiglio di Stato – spiega Fraccaro – il prefetto pur dotato di poteri di vigilanza, non può annullare l’atto dell’ufficiale di stato civile in assenza di un’espressa previsione di legge che conferisca tale potere”.
Forse, finalmente, il Movimento Cinque Stelle ha deciso di lasciare emergere le differenze che ci sono sul tema con la Lega, anziché restare a rimorchio del rumoroso alleato di governo. Stupisce però che, ancora una volta, taccia l’evanescente sottosegretario alle Pari Opportunità Vincenzo Spadafora, che sui diritti LGBT finora non ha proferito parola.
“Sono profondamente delusa – ha replicato la deputata Montaruli – smentisce, purtroppo, sia il ministro Fontana che il ministro Salvini. E mi auguro, a quel punto, che la parte buona, tra virgolette, di questo governo, cioè la Lega, tenga il punto su questa materia”.
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