Negli Stati Uniti, la corsa per la nomination presidenziale del Partito Repubblicano è già iniziata, e due dei principali contendenti sembrano essere l’ex presidente Donald Trump e il governatore della Florida, Ron DeSantis.
La competizione tra i due politici ha assunto toni sempre più aspri negli ultimi mesi, tra insinuazioni, accuse e colpi bassi.
Ma qual è il quadro più ampio in cui si inseriscono le presidenziali del 2024 e il conflitto tra Trump e DeSantis? Una delle questioni cruciali che potrebbero emergere è la posizione dei due candidati sui diritti delle persone LGBTQ+.
Trump e De Santis: le opinioni sulla comunità LGBTQIA+
Il governatore della Florida, Ron DeSantis, ha dimostrato di essere un feroce avversario dei diritti della comunità LGBTQ+.
Nel 2021 ha promulgato una legge che proibisce alle persone transgender di partecipare alle competizioni sportive nelle scuole pubbliche della Florida, mentre l’anno precedente ha approvato la “Don’t Say Gay”, una riforma che vieta ai docenti di parlare dell’omosessualità in classe.
DeSantis ha inoltre più volte deriso i giovani transgender, utilizzandoli come spauracchio e propagando menzogne sulla presunta coercizione delle scuole sui bambini per indurli a cambiare sesso contro la volontà dei genitori.
In un’occasione, ha anche suggerito che i servizi di protezione dell’infanzia dovrebbero indagare sui genitori che permettono ai loro figli di assistere a spettacoli di drag queen.
D’altra parte, tuttavia, anche il record di Donald Trump sulla questione LGBTQ+ è altamente contestabile.
Durante la sua presidenza, il tycoon ha emesso un ordine esecutivo che vietava alle persone transgender di servire nell’esercito, salvo poi fare marcia indietro, ed ha tentato revocare le protezioni contro la discriminazione nei luoghi di lavoro.
Sebbene durante la campagna elettorale del 2016 Trump abbia dichiarato di essere “molto amico” della comunità LGBTQ+, la sua amministrazione ha lasciato dubbi sulla reale apertura in questo senso, anche alla luce delle posizioni anti-gay e anti-trans del suo vicepresidente Mike Pence.
Recentemente, Trump ha pubblicato un video su Truth Social, la sua piattaforma social creata per diffondere messaggi di odio e complottismo dopo essere stato bandito da Instagram, Facebook, Twitter e TikTok.
Qui, ha promesso una riforma scolastica che andrebbe a promuovere il pensiero unico verso la famiglia tradizionale, ed ha paragonato la transizione di genere per i minori all’abuso e alla mutilazione sessuale, spiegando nei dettagli come una riforma di proporzioni impensabili andrebbe a impedire attività di sensibilizzazione, campagne ed eventi informativi sulla transizione di genere per qualsiasi età, non solo per bambini e adolescenti.
Donald Trump “accusa” DeSantis di essere gay
In un post su Truth Social, Trump si è divertito a ironizzare sul fatto che le figure politiche di rilievo sono spesso oggetto di scrutinio e speculazioni pesanti da parte della stampa e di altri candidati politici.
“Ron DeSanctimonious potrebbe presto scoprire cosa significa avere notizie false e accuse infondate diffuse sul proprio conto, quando diventerà più maturo, saggio e famoso, e verrà attaccato ingiustamente da una donna, magari una compagna di classe minorenne (o forse da un uomo!)“.
Tale stoccata è stata interpretata dalla stampa come un’”accusa” di omosessualità. Ma non è finita qui. Recentemente, Trump ha suggerito possibili comportamenti inappropriati di DeSantis nei confronti di alcuni studenti minorenni, sia maschi che femmine.
In realtà, le accuse di Trump non sono supportate da alcuna prova concreta. Il magnate sembra fare riferimento ad alcune foto scattate quando DeSantis era un giovane insegnante in Georgia, in cui appare in compagnia di studenti delle scuole superiori mentre beve.
In definitiva, considerata la ferocia con cui i candidati Repubblicani si attaccano tra di loro, si potrebbe supporre un atteggiamento ancora più spietato nei confronti di coloro che esprimono una posizione diametralmente opposta alla loro.
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