Durante il servizio di GR Rai Radio 3 è passato un messaggio sbagliato. Dire “é difficile evitare una multa se si lascia passare un uomo con un green pass di una donna” è un’espressione inopportuna che non tiene conto dell’esistenza delle persone transgender.
Questa gaffe giunge, tra l’altro, dopo la polemica sul fatto che il Green Pass moltiplica potenziali violazioni al diritto alla privacy per le persone transgender: come hanno riportato diverse associazioni ed attivisti, l’app di verifica della validità del certificato rende visibile il nome e il cognome della persona a chiunque scannerizzi il codice. Nel caso di persone transgender e con identità di genere non binaria che dovessero esibire il documento, potrebbe crearsi una violazione della privacy.
Si potrebbero, inoltre, reiterare condotte di misgendering, ovvero appellare la persona trans con l’articolo, la desinenza, il pronome che non corrisponde alla sua identità di genere. E anche di deadnaming, l’atto di usare il nome e il genere di una persona transgender che le apparteneva prima del cambio d’identità.
Questi modi indiretti, come afferma Trans Media Watch Italia “non riconoscono e mettono in discussione l’autenticità delle persone trans”.
“Difficile evitare una multa se si lascia passare un uomo con un #Greenpass di una donna”
Il passaggio del servizio GR di @Radio3tweet
Mi spiace ma così passa un messaggio distorto. Esistono le persone #trans
Parlate di loro e del misgendering/deadnaming che subiscono #lgbt— Simone Alliva (@SimoneAlliva) August 11, 2021
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Io infatti ho questo problema. Per un errore burocratico mi trovo a disagio. Sono in possesso di green pass, potrei andare ovunque. Ma non posso