Scritte del tipo "Vi stiamo aspettando", a proposito dell Gay Pride che si svolgerà domenica prossima a Belgrado, stanno facendo la loro comparsa in tutt la città. E non si riferiscono ad un comitato d’accoglienza… Le altre recitano motti come "Stop alla pedofilia" o "Stop alla parata gay". Migliaia di poliziotti saranno schierati a protezione della parata e dei manifestanti per il primo prida degli ultimi 8 annni. Durante l’ultima parata dell’orgoglio gay, nel 2001, i partecipanti furono assaliti e picchiati da attivisti di estrema destra e gruppi ultranazionalisti.
I politici più vicini alle politiche occidentali, guardano alla parata come ad una sorta di test per il Paese e se il test fosse superato positivamente, li aiuterebbe nella loro strategia di avvicinamento all’Unione Europea e ad una situazione di maggiore tolleranza. Il governo serbo ha dichiarato giovedì scorso che le autorità difenderanno il diritto di ogni cittadino di avere garantita la libertà d’espressione e di manifestare in maniera tranquilla.
Alla manifestazione parteciperà un solo esponente politico, Cedomir Jovanovic, leader del partito Liberal Democratico che è all’opposizione che scenderà in piazza insieme alla sua famiglia.
Mladen Obradovic, membro del movimento ultranazionalista Obraz ha dichiarato: "Tutti sanno cosa succederà se andranno avanti con la parata della vergogna, e la responsabilità sarà tutta di chi l’ha organizzata. Se pensano di poter prenedere a pugni negli occhi di tutto il popolo Serbo, si sbagliano di grosso".
Gli organizzatori parlano di "prova di democrazia" per la nazione che potrà mostrare quanto "onora i diritti umani, quanto è tollerante, quanto vuole accettare le norme della civilizzata Europa alla quale aspira e quanto, in buona sostanza, sia un paese normale". Il ministro degli Interni Ivica Dacic ha avvisato tutti dicendo che la manifestazione è ad alto rischio e che sono possibili scontri. Ha aggiunto che saranno impiegati più di 5000 poliziotti per proteggere i partecipanti. I media locali riportano che centinaia di estremisti e ultrà arriveranno a Belgrado da tutta la Serbia e dalle zone serbe della vicina Bosnia e pianificano di attaccare i partecipanti e la polizia con lanci di Molotov e sassi.
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