Nata undici anni fa negli Usa, venduta ai cinesi di Beijing Kunlun tra il 2016 e il 2018 per un totale di 245 milioni di dollari, e ora tornata in America. Grindr è stata venduta alla modica cifra di 608,5 milioni di dollari alla San Vicente Acquisition LLC. Il 98,59% delle quote Grindr sono così passate di mano, con il restante 1,4% rimasto a manager e dipendenti.
Due mesi fa si era parlato anche di un interesse tutto italiano di Bending Spoons, che è tra le prime dieci aziende al mondo per download di app. Startup fondata nel 2013 da Luca Querella, Francesco Patarnello, Luca Ferrari e Matteo Danieli, Bending Spoons comprende dall’estate scorsa in qualità di soci di minoranza anche la banca d’affari Tip, riconducibile a Giovanni Tamburi, il fondo Nuo Capital e soprattutto la Holding14 di Fininvest, facente capo a Luigi Berlusconi e alle sorelle Barbara ed Eleonora, figli di Silvio e di Veronica Lario. L’offerta monster della San Vicente Acquisition LLC ha però sbaragliato la concorrenza. L’identità di tutti gli investitori appartenenti a questo consorzio non è stata ancora del tutto svelata. Tra i tanti dovrebbe esserci James Lu, nato in Cina, ex dirigente del colosso cinese Baidu. La palla passa ora al Comitato sugli investimenti esteri negli Stati Uniti (Cfius), che dovrà avallare o meno l’acquisizione, dopo aver in passato espresso preoccupazioni per la proprietà cinese dell’azienda.
Con sede a West Hollywood, in California, Grindr ha oltre 4.5 milioni di utenti attivi ogni giorno, numeri che di fatto la rendono la più grande app di social network al mondo per persone gay, bisessuali, transgender e queer. Negli ultimi anni più volte si erano accese critiche feroci nei confronti di Beijing Kunlun, accusata di aver raccolto, venduto e condiviso dati personali degli utenti, compresi messaggi privati e stato sierologico.
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