"Qualche giorno fa mi ha chiamato Kylie Minogue per farmi i complimenti" racconta il fumettista Massimo Fenati, architetto genovese quasi quarantenne trapiantato a Londra dal 1995 dove ha lavorato come pubblicitario per Nokia, Alessi e Cappellini e poi come designer negli studi di Jasper Morrison, Pentagram e David Chipperfield Architects fino al 2003 quando ne aprì uno tutto suo.
Il successo, però, l’ha raggiunto con le strisce di Gus & Waldo, coppia di pinguini innamorati e giramondo dal tratto morbido e semplice, amata sia dal pubblico – 70.000 copie vendute con traduzioni in tedesco, finlandese, portoghese e prossimamente in giapponese e olandese – che dalla critica (elogi sperticati da ‘Times’ e ‘Guardian’).
Finalmente, tra una settimana, uscirà in Italia per Tea Editore ‘Il libro dell’amore di Gus & Waldo’ in cui scopriremo la vera storia sentimentale di questi pinguini gay la cui passione reciproca è scoccata grazie a un fatale incrocio di sguardi sulle scale di un centro commerciale. Una coppia omo decisamente borghese e ‘normalizzata’, che viaggia e fa shopping insieme, ma litiga come tutti (Gus non sopporta il russare profondo di Waldo) e ha gusti personali sfaccettati: Gus è cinefilo – adora Hitchcock e Brad Pitt – e modaiolo – va pazzo per Prada – mentre Waldo è più camp (musica degli Abba e saldi a go-go), adora il gossip e la serie tv ‘Sex and the City’.
I rispettivi feticci sono Mozart e George Clooney. "Ho sempre amato il pinguino, come animale grasso, goffo, divertente e tenero" spiega Fenati al ‘Magazine’ del Corriere. "Quattro anni fa, per il mio compagno, ho scarabocchiato un pinguino su un post-it: avevo sentito la notizia di una coppia di pinguini maschi all’acquario di New York e pensai che fosse un segno. Pochi mesi dopo firmavo il primo contratto editoriale. È un progetto che parla del restare innamorati, delle relazioni e degli alti e bassi che queste comportano. Alcune specie di pinguini sono monogami: se trovano la propria metà rimangono in coppia per la vita. Mi sembra sia l’animale più adatto a parlare d’amore". Chissà se il bigottismo italico accetterà un fumetto gay destinato anche ai bambini. "Ho molti amici con figli piccoli, sia in Inghilterra che in Italia" aggiunge Fenati "e tutti hanno sfogliato con loro il libro. I bimbi non hanno pregiudizi. Se Waldo si chiamasse Wanda nulla cambierebbe nel libro e nel loro rapporto".
Gus & Waldo approderanno presto sul grande schermo: ci sono trattative in corso con la Aardman, la casa di produzione inglese di ‘Wallace & Gromit’, per cui Fenati ha già realizzato un episodio pilota. "È stato divertente e incredibilmente faticoso" spiega Fenati. "Un conto è preparare i disegni chiuso in uno studio, ma dover avere a che fare con sceneggiatori, animatori, doppiatori e montatori è stato come trovarsi nel mezzo di un ciclone. A vedere i miei Gus e Waldo muoversi e parlare mi sono sentito come Geppetto davanti a Pinocchio che canta e balla".
I pinguini queer si potranno vedere probabilmente anche sull’iPhone, poiché una casa di produzione americana è interessata a lanciare Gus & Waldo in una serie di libri interattivi per il cellulare multifunzionale dell’Apple (intanto, su Internet, li trovate sul sito ufficiale www.myspace.com/gusandwaldo).
In Inghilterra, nel frattempo, è uscito il terzo volume della serie, ‘Gus & Waldo’s Book of Sex’ con piccanti rivelazioni sulla vita intima della coppia – amano giocare al dottore! – mentre va a ruba tutto il merchandising relativo (magliette, tazze, pelouches). Col Natale che si avvicina, ecco un’idea intelligente per grandi e pinguini… ops, piccini!
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