Gentile Allegrini, in chat ho contattato un ragazzo hiv+ e gli ho chiesto alcune informazioni che, però, mi hanno scioccato. Mi ha detto che i cruising sono pieni di hiv+ all’80% e mi ha detto che lui si è infettato leccando il pene di un ragazzo che aveva eiaculato in precedenza.
Ora, io uso sempre il profilattico, ad eccezione di quando faccio sesso orale, ma evito sempre di farlo se non ho la bocca in ordine e mai mi faccio "venire" in bocca. In quanto ai cruising non credo che lì ci siano più infetti che nelle aree di sosta degli autogrill o negli incontri di chat! Le mie sensazioni sono esatte nel credere che lui abbia voluto terrorizzarmi?
Non vorrei rinunciare al sesso e chiudermi in casa! Ma se è questa la soluzione lo faro’! E’ veramente così tragica la situazione? Il ragazzo mi ha anche detto che in chat, quando è apparso con il nick che evidenziava la sua positività è stato contattato da tantissime persone che hanno detto di essere loro stessi sieropositivi… che cosa devo pensare?
Grazie
Fabio da Milano
Caro Fabio,
per risponderti comincerei dalla fine della tua domanda: non credo che anche se "fosse questa la situazione" sia necessario "rinunciare al sesso e chiudersi in casa". Per fare sesso non esistono solo le chat ed i luoghi di cruising non credi ?
Detto questo è verosimile che il sieropositivo con cui hai chattato almeno una balla te l’abbia raccontata: non credo proprio che lui si sia infettato nel modo che racconta… Ormai lo sanno anche i sassi: nei rapporti orali è meglio usare il preservativo ma se non si usa non bisogna farsi venire in bocca. Proprio quello che tu fai già dunque non farti prendere dalle paranoie.
La tua osservazione sul fatto che i sieropositivi possano essere dappertutto e non essere concentrati necessariamente in alcuni luoghi è corretta ma il fatto che ti sia spaventato rivela, ancora una volta, l’errore che c’è dietro questa paura. È come se tu pensassi: "se vado in un posto dove ci sono tanti sieropositivi è più facile per me infettarmi". Invece la probabilità di infettarsi dipende da cosa fai non da con chi lo fai. E poi non dimenticare che se uno non ha fatto il test magari non lo sa neanche di essere sieropositivo…dunque per essere tranquilli bisogna concentrarsi su quello che noi facciamo senza starsi a chiedere se l’altro è o non è sieropositivo dato che saperlo o no non cambia quello che noi dobbiamo fare comunque.
Infine circa il fatto che molti sieropositivi abbiano contattato il tuo interlocutore in chat si può pensare che dipenda da una abitudine che si sta diffondendo e che viene chiamata "serosorting" e che consiste nello scegliere un partner sessuale che abbia la stessa situazione (cioè un sieropositivo con un sieropositivo ed un sieronegativo con un sieronegativo) per poter fare a meno del preservativo. Si tratta, anche in questo caso, di una strategia sbagliata e pericolosa perchè ancora una volta si guarda CHI ho davanti invece di cosa ci faccio. Da notare che è sbagliata non solo per un sieronegativo (chi mi dice che l’altro abbia fatto il test? E se pure l’ha fatto chi mi dice che non è nel periodo finestra?) ma anche per un sieropositivo (che succede se mi infetto di nuovo con un ceppo di virus resistente ai farmaci?).
Infine vale per tutti il fatto che se non uso il preservativo non rischio solo l’HIV ma anche tutte le altre malattie sessualmente trasmissibili (negli USA la Sifilide tra i gay dal 2002 al 2003 è aumentata del 19%…).
Ciao,
dott. Francesco Allegrini
di Francesco Allegrini
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