Il capolavoro visionario Dio esiste e vive a Bruxelles di Jaco Van Dormael è entrato nella short list di nove titoli scelti per l’Oscar come miglior film straniero per la prima scrematura destinata a essere ridotta a una cinquina: è ormai quasi certo che la geniale opera gender, con l’Apostolo bambino che si veste da donna, entrerà nella selezione e ha buone probabilità di vittoria.
L’italia è stata esclusa: il non eccelso Non essere cattivo, opera postuma di Claudio Caligari, non rientra tra i selezionati.
Gli altri titoli sono: il colombiano Embrace of the Serpent di Ciro Guerra; il danese A War di Tobias Lindholm; il finlandese The Fencer di Klaus Härö; il francese Mustang di Deniz Gamze Ergüven; il tedesco Labyrinth of Lies di Giulio Ricciarelli; l’ungherese Saul Fia di László Nemes; l’irlandese Viva di Paddy Breathnach; il giordano Theeb di Naji Abu Nowar.
Gli unici, veri nemici di Dio esiste e vive a Bruxelles sono lo choc ungherese Saul Fia sul campo di concentramento ad Auschwitz (ma è stato stroncato dai Cahiers du Cinéma perché sostanzialmente manipolatorio e inteso come un sorta di ‘videogioco’ per spettatori comodamente seduti sul divano: la macchina da presa non si stacca mai dal corpo del protagonista) e il francese Mustang, coprodotto dalla Turchia, in cui cinque ragazze ribelli vengono chiuse in una casa per punizione.
La cinquina verrà resa nota il 14 gennaio alle 5.30 del mattino, ora locale.
Raggiunto al telefono, in macchina, Jaco Van Dormael ci ha detto di essere soddisfatto: “Grazie per i complimenti. E’ già un risultato. Aspetto l’elenco della cinquina, vedremo”.
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